FERMO - È stata inaugurata a Fermo la mostra personale “Il vero riconosce il vero” di Lucia Leuci, artista visiva che vive e lavora a Milano, curata da Matilde Galletti per l’associazione Karussell_arte contemporanea. La mostra è visitabile tutte le domeniche fino al 31 gennaio su prenotazione negli ambienti ancora fruibili della ex chiesa di San Martino, Palazzo dei Priori, in Piazza del Popolo.
La mostra ha come spunto un episodio poco noto della storia della città di Fermo: un evento raramente
ricordato che riguarda la sconfitta delle truppe fermane nella battaglia tra Fermo e San Ginesio del 1377, nota come Battaglia della Fornarina. La leggenda racconta che, quando i fermani tentarono di attaccare il borgo di San Ginesio durante la notte, fu una giovane panettiera – una fornarina – sveglia e immersa nel suo lavoro a lanciare l’allarme e a permettere la difesa della città. Ed è proprio questa donna il fulcro delle installazioni in mostra: una semplice fornaia che è però dotata di una determinazione e di una forza d'animo che la trasformano in un’incarnazione dell’autonomia e della tenacia femminile. Lo sguardo della Fornarina si rivolge alle difficoltà e alla forza interiore di chi è chiamato a prendere decisioni difficili, dimostrando la capacità di affrontarle con fermezza.
«Quando Lucia Leuci me l’ha proposta, mi è piaciuta subito l’idea di fare una mostra a Fermo che raccontava di una sconfitta – ha spiegato Matilde Galletti – perché la Storia è fatta di fallimenti. Così come la nostra storia personale è piena di errori e cose che non hanno funzionato ma che comunque fanno parte della nostra
identità, anche per Fermo la storia della Battaglia della Fornarina è una parte importante dell’identità di
questa città e di questa comunità».
Presente all'inaugurazione della mostra anche l'assessore alla cultura del Comune di Fermo Micol Lanzidei che, portando il saluto del Sindaco Paolo Calcinaro, ha dichiarato: «Per il tramite di Karussell e della professoressa Matilde Galletti che ringraziamo, l'arte contemporanea trova a Fermo una collocazione di rilievo e di prestigio. Con questa mostra di Lucia Leuci, un altro spaccato di bellezza attraverso l'arte porta alla conoscenza dell'opinione pubblica un fatto storico. Siamo lieti di questa opportunità che viene offerta alla città ed al territorio di avvicinarsi al mondo dell'arte e della cultura con artisti che, come in questo caso, rappresentano l'arte e la storia per divulgarle in modo originale e stimolare così l'interesse di un vasto pubblico»
Le installazioni in mostra sono come dei micro-racconti che partendo dalla marginalità della figura della
Fornarina si intersecano con ciò che Lucia Leuci ha visto e conosciuto nel corso della sua ricerca artistica a
Fermo, in particolare con i piani di calpestio di palazzi storici e dei vicoli del centro storico, concretizzando un dialogo costante tra arte, Storia e territorio che riguarda tutti e fa parte del nostro DNA. Il progetto Karussell_arte contemporanea gode del patrocinio e contributo del Comune di Fermo, del patrocinio della Fondazione Marche Cultura e della Fondazione Italia Patria della Bellezza, ed è sostenuto da Accademia di Belle Arti di Macerata e da Accademia di Belle Arti di Urbino. Partner culturali il museo MACTE di Termoli, P.I.A. scuola di formazione per l’arte contemporanea (Lecce) e Salgemma project hub per l’arte e magazine online. Media partner: Radio FM1. Sponsor: Savelli Ascensori S.r.l. e Banco Marchigiano.
Info e prenotazioni: karussell.artecontemporanea@gmail.com - Tel.: +39 320 0280302
LUCIA LEUCI
Artista visiva che vive e lavora a Milano. La sua pratica si articola attraverso disegno, pittura, scultura e installazione, considerate come espressioni primarie e istintive, riflessioni archetipiche che trascendono la scelta individuale. L’atto performativo, nella sua opera, diviene un’oscillazione tra manualità intima e socialità collettiva, quest’ultima intesa come condivisione e trasmissione di saperi e azioni.
Attraverso l’accostamento di elementi in contrasto, spesso scelti per le loro risonanze emotive con dettagli minuti, e la ricerca di materiali sia artificiali che organici, Leuci esplora i temi della maternità, dell’identità “creola” contemporanea e del rapporto con l’ambiente.
Il suo lavoro riflette infatti su come il paesaggio, sia naturale sia urbano, influenzi le relazioni umane e i processi creativi. Con una sensibilità verso i materiali sostenibili e il recupero di elementi di scarto, Leuci indaga la fragilità del rapporto tra uomo e ambiente, invitando a una riflessione sull’impatto
ecologico dell’attività artistica. I materiali diventano, così, simboli di una tensione tra artificiale e naturale, rievocando sia la vulnerabilità dell’ecosistema sia il desiderio di riavvicinamento alla terra.
L’opera di Leuci analizza anche una società in cui classi sociali e nazionalità si dissolvono in un’estetica
omogenea, priva di identità precisa, una visione della vita segnata dalla standardizzazione e dalla contrazione economica. Gli oggetti divengono quindi pretesti per evocare categorie politiche, sociali e sentimentali, aprendo spazi di riflessione su una convivenza più rispettosa dell’ambiente. La vicinanza e il dialogo tra gli elementi sono scelti con cura creativa, mentre proporzioni e ritmo si caricano di potenzialità espressive, divenendo strumenti per comunicare il significato profondo della sua ricerca artistica.
Tra le mostre personali recenti: “Anonymous Encounters” in dialogo con Dorota Gawęda & Eglė Kulbokaitė, eastcontemporary, Milano (2022); “La ragazza di città” in dialogo con Carol Rama, Tempesta gallery, Milano (2020); “Prendersi cura” a cura di Christina Gigliotti, Polansky Gallery, Praga; “Family Drawings” (in collaborazione con Zoë De Luca), Unit110, Chinatown/New York (2018); “Materia prima” Fondazione Adolfo Pini, Milano (2017); “Mamme cattive, bambini creoli”, TILE Project Space, Milano.