Non è semplice crederlo, ma è sempre più un dato di fatto: cultura e turismo possono essere l’oro del futuro per la piccola e manifatturiera provincia marchigiana.
Non c’è realtà istituzionale che non stia, anche grazie ai fondi del Pnrr, cercando di rendere il proprio comune più attrattivo attraverso nuove strutture, rigenerazione di spazi, promozione dell’esistente. La storia non manca da nessuna parte, il Fermano un po’ come Roma è uno di quei posti in cui dove buchi per fare delle fondamenta trovi qualcosa, che sia un vaso o una necropoli. Belmonte insegna.
Fermo, in questo, è leader. E il nuovo museo del Fontevecchia, che ospiterà la ricca collezione archeologica, ne è la riprova. Segue altri contenitori migliorati e messi in rete negli ultimi anni. Il percorso sembrerebbe chiaro, considerando anche che la città è ‘Learning City Unesco’ e ha in essere un grande progetto per diventare la prima Deaf friendly city, ovvero a misura di non udente.
Tuto bello, ma il sistema attorno ancora non lo ha capito. Se c’è una cosa che il turista cerca, quando va in vacanza, è anche del sano shopping, è l’accoppiata cultura – commercio. E su questo la città è carente. E chi viene a Fermo, basta parlare con i turisti, spesso aggiunge la frase ‘e ora andiamo negli outlet’.
Perché la manifattura, con le sue scarpe e borse di qualità, oltre a produrre i veri numeri nell’occupazione, attira ed è conosciuta. Due le strade: aprire finalmente attività nel cuore della città, seguendo l’esempio coraggioso di giovani imprenditrici come Veronica Petracci, che promuove sé e Fermo in ogni post sui social; connettere la città con il territorio, realizzando veri pacchetti. Della serie, chiamo ‘Fermo Musei’ e oltre alle cisterne e al Rubens compro un giro tra Montegranaro e Sant’Elpidio a Mare. Questo deve fare il capoluogo, questo può fare in asse con marca Fermana.
Sempre aspettando quello di cui ogni tanto scrive Lorenzo Giacobbi, consigliere comunale di minoranza ma con visione di Governo: “Tutti i capoluoghi di provincia delle Marche provano a diventare ‘Capitale italiana della Cultura’. E Fermo?” si chiede da tempo. Servono strategie. La strada intrapresa è giusta, ma si può e si deve fare ancora meglio.
*direttore www.laprovinciadifermo.com