di Raffaele Vitali
SERVIGLIANO – Doveva alzarsi il sipario il 25 aprile, nel giorno di San Marco, il rinvio di tutte le cerimonie istituzionali per la morte del Papa sposta la festa di Servigliano al 3 maggio. Ma è solo quesitone di giorni, perché quello che fino al 2000 è stato un cinema di successo, danneggiato poi dal sisma, oggi torna a essere luogo di cultura. “Il cinema è un pezzo di comunità, socialità e innovazione. Noi volevamo ancora di più” sottolinea il sindaco Marco Rotoni.
Dietro il taglio del nastro che ridarà alla piccola ed elegante città il suo luogo ideale, c’è un gande lavoro. Non solo economico. “Noi abbiamo una visione chiara di quello che deve essere Servigliano e anche di quello che serve al territorio” prosegue.
“L’ex cinema diventa il Teatro Ideale. Manteniamo la potenzialità artistica del film e ci abbiniamo il teatro e ogni forma di arte che si anima su un palcoscenico”. Una volta varcata la porta, sono in corso gli ultimi ritocchi affiati alla ditta Coip, “sono stati davvero bravi come l’architetto Michela Achilli e gli ingegneri Tarulli e Verna”, lo stupore è reale.
Dominano le poltrone, un rosa elegante, spicca il soffitto tecnologico, inevitabile soffermarsi sulla dimensione del palcoscenico, che può davvero ospitare ogni tipo di spettacolo, colpisce il sistema a supporto degli attori tra luci e maxi schermo che scendendo trasforma il teatro ideale nel cinema che la comunità rivoleva”.
Un’opera costata 2,5 milioni di euro, che il sindaco Rotoni ha saputo intercettare. Anche qui, nulla a caso, ma frutto di una visione. “Eravamo comune capofila del progetto Cis, che coinvolgeva altri comuni. Ci siamo trovati primi degli esclusi. Ne ho subito parlato con il governatore Acquaroli e il commissario Castelli, hanno capito il senso dell’operazione. Ben rientrava nella loro idea di sviluppo delle aree interne. E coì, ci hanno finanziato. A Servigliano e agli altri comuni che erano parte di un unico cammino di crescita”.
Sono arrivati 2,5 milioni di euro dai fondi Pnc Sisma, quelli per rifunzionalizzare beni pubblici. “In quel momento ho ancora di più capito l’importanza dell’operazione fatta nel 2018, quando diedi mandato agli uffici di partecipare all’asta pubblica per l’acquisto dell’ex cinema. Non era mai successo in Comune, invece lo abbiamo fatto e con 140mila euro comprammo i mille metri quadri di struttura. Che oggi torna pienamente operativa”.
Più che una operazione vincente, un trionfo: spesi 140mila euro, recuperati fondi per 2,5 milioni. Una chicca è il grande palco, salirci fa davvero capire il potenziale. “Non è anche questo un caso. Grazie a un finanziamento di 160mila euro del gal, abbiamo potuto ottimizzarlo, rendendolo pienamente utilizzabile ad appassionanti e prognosi con disabilità”.
“Il teatro, con i suoi 270 posti, tra l’altro, è solo uno dei pezzi del nuovo contenitore. Salendo al piano superiore, torna lo stupore: una sala convegni da 145 posti, poltrone color verde acqua, ognuna con tavolinetto “perché questo deve essere anche luogo di formazione. Come spazio di ricerca e sviluppo sarà palazzo Filoni grazie al lavoro di un privato, Antonelli, con le università marchigiane”.
Servigliano sempre più perno di un territorio, ma sempre con eleganza e senza strafare. “Quando abbiamo pensato lo sviluppo turistico della città, prevedendo anche un hub all’interno del ‘Teatro Ideale’, abbiamo lavorato con un partner privato, la Best Eventi. E anche loro hanno deciso di investire anche loro su Servigliano, non solo d’estate con i grandi concerti del ano Sound Fest. Da oggi sono i gestori del Teatro Ideale e so che lo faranno rendere al meglio” prosegue il primo cittadino.
Presto arriverà il taglio del nastro, ma non è quello a cui Rotoni ambisce. Gli hanno ricamato anche la poltrona in prima fila, “contro la mia volontà”, ma è l’opportunità che offre alla città che lo stimola.
È contenuto, ma soprattutto è soddisfatto. “Tecnologicamente è ai massimi livelli. Dal puto di vista energetico efficiente, tra pannelli fotovoltaici e sistemi di refrigerazione che lo rendono usabile anche d’estate”. Sta di fatto che Servigliano ora non è più una città da vivere solo all’aperto. “Anche questo è un pezzo della nostra visione, volevamo che la città potesse dare risposte alle richieste in ogni mento dell’anno. Avere un teatro e una sala di questo livello ci proietta anche nel turismo dei congressi”.
Per Rotoni è un altro punto di partenza, di sviluppo. “Più alziamo la qualità dell’offerta, più ne guadagnano tutti. Servigliano ha un altro motivo per essere scelta. abbiamo anche progetti per aumentare la ricettività, vedrete nel breve futuro, la nostra visione è ben delineata”.