FERMO – Il Governo incassa il primo round. Il Tar delle Marche, con decreto urgente del suo presidente, ha sospeso in via cautelare l'ordinanza con la quale la Regione aveva disposto la chiusura di scuole, musei, e inibito tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura sino alle ore 24 del 4 marzo prossimo al fine di contrastare la diffusione del coronavirus.
Nel decreto presidenziale si parla di assenza, al momento di emissione dell'ordinanza regionale, casi accertati di contagio nelle Marche, ma solo rischi relativi alla prossimità del territorio marchigiano con la regione Emilia Romagna in cui erano stati rilevati casi confermati di contagio da COVID-19.
Il Tar ha contestato anche la linea difensiva della regione relativa al "diverso trattamento rispetto alla regione Liguria" in quanto "ha valenza politica e non giuridica".
Non solo. “Tali misure non possono essere altrettanto invasive, sia per intensità sia per latitudine, rispetto a quelle giustificate dalla presenza di un focolaio di infezione: in altri termini, la possibilità di adottare misure 'ulteriori' va, in via sistematica, riferita ad interventi che comportino un sacrificio minore delle libertà individuali" è uno dei passaggi del decreto presidenziale del Tar delle Marche.
Ora Ceriscioli potrebbe emettere un'altra ordinanza avendo casi certificati, diversamente da quando ha firmato il primo atto.
La discussione nel merito si terrà il 4 marzo