di Raffaele Vitali
FERMO – Nascere in sicurezza al Murri. Per farlo, serve un team preparato, costantemente aggiornato e la voglia di farsi trovare pronti quando si opera all’interno del dipartimento materno-infantile, del 118 e del blocco operatorio.
E la formazione è quello che garantisce il gruppo formato dalle dottoresse Emanuela Lanfranchi (Neonatologa, responsabile della Patologia neonatale, istruttrice di Rianimazione neonatale), Barbara Monti (Anestesista, responsabile del blocco operatorio), Laura Botticelli (Anestesista-Rianimatrice di grande professionalità) e Sabrina Ricci (Neonatologa, responsabile della Patologia Neonatale dell’ospedale di Iesi).
“La transizione dalla vita intrauterina a quella extrauterina alla nascita richiede che si verifichino diversi eventi fisiologici interdipendenti per consentire la conversione dallo scambio gassoso placentare a quello polmonare” spiegano le docenti.
Questo significa che i bambini iniziano a respirare tra i 10 e i 30 secondi dopo la nascita (85% dei casi). “Un ulteriore 10% lo farà in risposta alla stimolazione e all'asciugatura. Tuttavia, circa il 5% dei neonati a termine necessita di una ventilazione a pressione positiva (PPV), il 2% viene intubato, lo 0,1% riceve compressioni cardiache e lo 0,05% ha bisogno di epinefrina”. Saper reagire nell’immediato è quindi fondamentale, si salvano milioni di vite ogni anno.
Per il gruppo di lavoro, ore di lezione, con simulazioni pratiche, per farsi trovare pronti di fronte a situazioni di rianimazione neonatale, come da protocolli forniti dalla Società Italiana di Neonatologia di cui la Lanfranchi è referente regionale. Hanno preso parte, portando importanti contributi, anche la primaria di Pediatria e Neonatologia, Luisa Pieragostini, e lo staff formazione AV4 capitanato dalla dottoressa Stefania Mancinelli.
Ma cosa significa rianimare un neonato? Innanzitutto sapere quali tecniche usare e quando, capendo in pochi attimi se si tratta di asfissia intrapartum, prematurità, malformazioni congenite. Fatta la diagnosi, si agisce per riportare le funzioni vitali del neonato su parametri normali.
“Una volta rianimati, i neonati che nascono in condizioni di depressione, anche solo respiratoria, possono prendere in genere due strade: alcuni rianimati adeguatamente avviano le proprie funzioni vitali e diventano bambini normali nel giro di pochi minuti, altri se non rianimati correttamente possono morire o scivolare verso un danno cerebrale grave permanente” spiega la dottoressa Lanfranchi.
Riparte da qui il 2022 del Murri, preparazione e attenzione al paziente, di ogni età. “Per un sanitario sapere cosa fare rappresenta una condizione indispensabile dal punto di vista tecnico e morale e soprattutto nei setting assistenziali dove i volumi di attività non sono elevati, mantenere le competenze e le skills necessarie per affrontare l’emergenza neonatale è fondamentale. noi lavoreremo sempre per garantire la migliore qualità di assistenza”.