FERMO - Un Paese che sta perdendo il suo capitale umano più importante: i bambini. Ma che al contempo è sempre più pronto a garantire la vita a chi nasce in anticipo.
POCHE NASCITE
È l'Italia secondo Save the Children che presenta il suo nuovo Atlante dell'infanzia a rischio: "Con gli occhi delle bambine", diffuso a pochi giorni dalla Giornata mondiale dell'Infanzia e dell'Adolescenza. I dati mostrano un calo dei nuovi nati, confermando come nel nostro Paese sia in atto un continuo smottamento demografico, che procede a passo sempre più spedito: negli ultimi dieci anni abbiamo perso oltre 385 mila minori, che oggi rappresentano il 16% del totale della popolazione mentre l'incidenza degli 0-14enni è la più bassa tra i Paesi dell'Ue (13,2% contro il 20,5% della capofila Irlanda).
Solo nel 2019 il nostro Paese, con poco più di 420 mila nascite, ha fatto registrare una diminuzione di oltre 19 mila nati rispetto all'anno precedente (-4,5%) e a fine 2020, nell'anno della pandemia, secondo le ultime previsioni dell'Istat potrebbe conoscere una ulteriore riduzione di 12 mila unità, portando le nuove nascite a quota 408 mila a fine anno e a 393 mila nel 2021. A ridurre il brusco calo, solo l'incidenza dei minori con cittadinanza straniera, che oggi sono l'11% del totale, con Prato (28,4%), Piacenza (22,2%), Parma (19,5), Milano (19,2%) e Lodi (18,9%) le province che detengono le percentuali maggiori. Un esercito di bambine e bambini spesso nati e cresciuti in Italia, che reclamano i loro diritti di cittadinanza.
TANTI PREMATURI
A questo si aggiunge un aumento dei parti prematuri, sono oltre 30mila, il 7% del totale, ovvero bambini che vengono al mondo prima della 37a settimana di età gestazionale. Nel mondo la percentuale arriva al 10. Nelle Marche sono 700 ogni anno.
“A fronte di un miglioramento progressivo dei tassi di sopravvivenza, i neonati pretermine sono gravati da un alto tasso di morbidità (esiti neuroevolutivi, respiratori, auxologici), e richiedono cure ospedaliere intensive e un attento follow-up post-dimissione” spiega l’Asur 4 nel girono della Giornata mondiale della prematurità. Oltre a parole e numeri, anche un impatto visivo con i monumenti che si colorano di viola, colore simbolo della prematurità. A Fermo si è scelta la statua di San Sabino, a Porto San Giorgio la fontana.
IL SUPER TEAM DEL MURRI
Mentre dentro il Murri, il reparto di Pediatria e Neonatologia prosegue le attività avviate da un decennio con una implementazione, sotto la guida della dottoressa Emanuela Lanfranchi, delle strumentazioni del piccolo reparto di patologia neonatale e soprattutto si è tenacemente occupata della formazione del team medico e infermieristico in merito alla stabilizzazione del neonato critico e del neonato prematuro.
Un pool che partendo dalla Lanfranchi, che è istruttrice di rianimazione neonatale, riunisce le dottoresse Barbara Monti e Laura Botticelli, anestesiste-rianimatrici, e i primari di Pediatria, Luisa Pieragostini, ginecologia, Alberto Scartozzi, e rianimazione, Luisanna Cola.
Raffaele Vitali