di Raffaele Vitali
FERMO - “Le Marche al centro dell’Italia che cambia” è lo slogan scelto dal presidente Luca Ceriscioli nel 2015 e riparte da qui per presentare il bilancio della Regione nel giorno dei contagi a zero. “Avevamo previsto che negli ultimi cinque giorni di maggio saremmo arrivati a questo dato. Oggi parliamo di un programma che avevamo presentato e che, capirete, abbiamo in parte realizzato”.
Per il presidente questo dovrebbe essere il modo per valutare una Amministrazione, verificare se gli impegni presi sono stati mantenuti o quantomeno avviati. “Punto per punto ogni cittadino, online, potrà verificare i avari passaggi, incluso lo stato di attuazione”. E questo pensando che tra sisma e Covid, impegni non previsti così come l’Aerdorica che ha impegnato la struttura, ci sono stati emergenze non previste. “Abbiamo realizzato la stragrande maggioranza del programma”.
Un esempio a livello di turismo la riqualificazione delle strutture turistiche in cui abbiamo stanziato 22milioni che hanno generato 60milioni di investimenti. O il diritto allo studio “con tutti gli studenti marchigiani che hanno gli stessi diritti in ogni angolo”. E poi c’è l’agricoltura di qualità tra i ‘semafori verdi’ del governatore.
“Siamo un Governo che rispetta gli impegni” ribadisce con orgoglio. Chiaro che ci sono anche semafori rossi e gialli. “Il primo è il collegamento A14-porto, nonostante l’incontro con il premier Conte proprio su questa infrastruttura. Chiaro che chi verrà dovrà lavorarci. Poi c’è il Tpl, siamo la penultima regione in Italia come contributo. Così eravamo e così ci siamo rimasti. Due i gialli. Il primo è quello relativo ‘al futuro professionale delle donne marchigiane’: il motivo è che non possiamo attuare misure dirette, ma con misure trasversali. Giallo è per infrastrutture come la Fano – Grosseto dove abbiamo ottenuto i fondi, ma non un metro di asfalto, e la Salaria dove abbiamo i soldi ma non il cantiere”.
Sui nuovi ospedali non vede semafori rossi: “I cantieri finiti non possono essere il modo per dare il verde. Finanziato, approvato e appaltato progetti importanti. Se penso a Fermo abbiamo anche aggiunto la viabilità e il recupero di reperti archeologici. Quindi per me il semaforo è verde, purtroppo in Italia un ospedale non si fa in due anni, mediamente ce ne vogliono 12. E se penso ad Amandola, aprire il cantiere è un grande risultato”.
Se ne andrà a testa alta Ceriscioli, lo dicono le sue slide: “Conti in ordine, ambiente curato, investimenti, piani di rilancio, turismo internazionale, un aeroporto e tanta agricoltura oltre che tecnologia nelle imprese. Tutto questo per il candidato che saprà unire il centrosinistra. È giusto rendere erede chi condivide principi e idee, che non vanificano azioni come quella di aver istituito 1700 posti per anziani e disabili, sestuplicato risorse per vita indipendente”.
Quando finirà l’era Ceriscioli non è chiaro: “Votare il 20 non piace alle Regioni, sarebbe assurdo far tornare a scuola i ragazzi per poi sospendere le elezioni. Confermo che per me sarebbe meglio fine luglio o nel caso, come sei Regioni al voto, preferiamo il 13. Volete sapere se dopo tornerò a fare il professore? Di certo non potrò andare sotto l’ombrellone. Vedremo i primi di settembre, perché nel caso dopo il voto tornerei a scuola. Di certo ci tornerò”.
LORETTA BRAVI
Cinque i fulcri per l’azione dell’assessora pesarese: formazione educativa e tecnica mirata. “Abbiamo avvito una filiera produttiva con dottorati e assegni di ricerca”; la rete scolastica pensata con imprese ed enti locali. “Ha previsto le aree interne, le aree cratere, l’apprendistato, l’orientamento e la peculiarità dei territori”; politiche attive del lavoro. “Potenziamento dei centri per l’impiego e le botteghe scuola”; politiche passive. “Tutto ciò che può servire a traghettare il disagio e il cambiamento di epoca. Abbiamo stanziato 70milioni di cassa in deroga”; sostegno al welfare familiare. “Penso al sostegno dei centri estivi, delle paritarie, degli oratori che coprono la fascia 0-6”. C’è un sesto extra programma come “l’investimento nelle academy aziendali, i corsi per Oss e i progetti post trauma”.
FABRIZIO CESETTI
“Per dire quello che abbiamo fatto ci vorrebbe per ogni assessore qualche settimana. Terremoto, Covid, Province, ma anche crisi del credito e dei distretti industriali tra le questioni da gestire. Il bilancio è il cuore e la mente, poi c’è il personale con gambe e braccia: se questi organi sono in salute, la regione può affrontare le difficoltà e cogliere le opportunità. E questo è il quadro delle Marche, dove mi sono occupato di questi organi chiave”. È soddisfatto, tanto: “Un lavoro di squadra, non c’è bilancio se non viene condiviso con i colleghi. In questi anni abbiamo ridotto del 30% il debito a fronte di un aumento di investimenti, riducendo la pressione fiscale inclusa la cancellazione dell’accise della benzina, primi in Italia. consegniamo a quelli che verranno dopo, ma speriamo di starci noi per il bene della regione, una Regione sana. Questo Bilancio ci ha consentito di mettere in campo la manovra che dopodomani andrà in consiglio". Una manovra di 210 milioni, risorse aggiuntive rispetto a quelle che abbiamo sul fronte del corrente del 2020/2022 che già era generoso. E poi i 20milioni per il personale sanitario, i 14 che la Bora ha inserito per i Confidi.
“Abbiamo anche fatto a riforma delle Province. È stata epocale. La Regione da ente di programmazione, con il trasferimento delle funzioni, è diventato un ente di gestione oltre che programmazione. E gli lo abbiamo insegnato noi in questi anni”. L’ultimo flash di Cesetti è sul personale: “Abbiamo 2079 dipendenti da gestire, di cui 1883 oggi sono in smart working in modo da garantire il diritto alla salute e l’efficienza dei servizi regionali”.
MORENO PIERONI
Prima scelta vincente l’intuizione politica di unire cultura e turismo. “La Cultura è diventa una opportunità. Abbiamo costruito grandi eventi sui personaggi, da Rossini a Raffaello e Leopardi. Siamo partiti da 4milioni del 2015 a un investimento di 25milioni. Sul turismo, da 8 milioni per promozione e accoglienza a più di 60milioni di euro, inclusi i 13milioni per i nuovi voli, 47 entro il 2022, di Aerdorica”
MANUELA BORA
Punta su quello che aveva trovato e quello che lascia. “Non parlo di buchi di bilancio, ma dell’azzeramento dei capitoli come il fondo sociale. Se penso ai bandi per le imprese, lasceremo nei prossimi tre anni 50milioni di euro già approvati e disponibili. Siamo stati responsabili e consegniamo ai marchigiani una eredità solida”. No manca un riferimento al mondo femminile: “Abbinare le pari opportunità a deleghe economiche ha permesso di dare un imprinting differente sulle azioni. E questo anche perché con la collega Bravi ho trovato piena sintonia. Abbiamo portato avanti bandi che spero siano un punto di partenza, tra i tanti quello della maternità con un incentivo dato alle donne, 500 euro al mese, che tornano al lavoro lasciando il compagno a casa a seguire i figli. un salto culturale importante abbinato anche alla crescita dei centri antiviolenza, che da 2 son diventati 9 con percorsi diversificati, incluso uno per gli uomini maltrattanti”.
70 i milioni di euro nel campo dell’innovazione, per progetti di ricerca e sviluppo “per riposizionare il modello marchigiano più in alto e sempre più sostenibile”. Infine i fondi europei: “Risultati straordinari: abbiamo impegnato il 97% delle risorse europee, qualcosa come 830milioni di euro. E questo al lordo delle risorse sisma”. bando per l’internazionalizzazione in piena emergenza Covid: 5 milioni messi a disposizione che non sono sufficienti. Abbiamo ricevuto una richiesta per investimenti da attivare per 30milioni di euro per il sistema moda e abitare. Le nostre imprese sono resilienti e reagiscono, sapremo aiutarli e sostenerli”.
ANGELO SCIAPICHETTI
“Se bene si fa è perché c’è collegialità, collaborazione”. E parte dai trasporti l’assessore che guida anche la Protezione Civile. “In realtà siamo l’ultima regione d’Italia per il trasferimento pro capite, con 68 euro, quando la media nazionale è di 95 euro. Una situazione ereditata. Abbiamo provato in ogni maniera a cambiare questo quadro. Nonostante ciò, nuovo contratto di servizio per la ferrovia con risparmi e investimenti, la sostituzione di tutti nuovi treni in programma e già avviata. Investimento anche per la gomma, oltre 33milioni di euro per il rinnovo del parco automezzi che aveva una età media di 14 anni. Son già 189 i nuovi pullman in circolazione e219 i finanziati, oltre un terzo dei mezzi in strada”. Lato ambiente, raccolta differenziata supera il 70%: “Non c’è provincia che sta sotto al 65% e che soprattutto non prosegue nel miglioramento. Abbiamo investito su 45 centri di educazione ambientale e abbiamo creato una nuova riserva naturale”. Passaggio finale per gli investimenti poderosi per la difesa del suolo: “A Bilancio nel 2015 c’erano 500mila euro. Noi abbiamo realizzato 276 interventi e abbiamo investito 162milioni di euro”.
ANNA CASINI
Quello previsto dal programma lo dà per assodato e allor parla dello straordinario. “Dopo la legge Del Rio abbiamo dovuto gestire 800km di strade. E così abbiamo chiuso l’accordo con l’Anas, aggiungendo risorse proprie per asfalti e messa in sicurezza”. Impossibile non parlare delle biciclette: “Ceriscioli ha immaginato una rete nelle Marche e la stiamo realizzando, partendo dalla ciclovia Adriatica di cui siamo capofila con i suoi oltre mille chilometri da Venezia al Gargano. Il piano regionale prevede intermodalità, tanto che già oggi chi prende la bici e va in treno non paga il trasporto, e un sistema a pettine che collega la costa alle aree interne, con tanto di piano di cicloturismo”. La Casini è impegnata anche con il protocollo Itaca, lo ha presentato anche in Europa, sulla sostenibilità ambientale nell’edilizia residenziale pubblica e privata”. C’è poi l’agricoltura, che a livello di fondi non ha eguali: “Il pacchetto è di 700milioni. Siamo diventati la prima regione italiana per biodiversità, abbiamo una superfice biologica di tre volte superiore alla media europea. 2500 aziende so indennizzate per avere investito sul biologico con 108 milioni di euro. E abbiamo ottenuto l’Igp all’olio delle Marche, dopo 30 anni di battaglie europee. Questo aumenta le possibilità di mercato per i nostri prodotti, dal Giappone al nord Europa”.