FERMO – “Abbiamo scommesso sul teatro anche in questi mesi, il pubblico ci ha premiato e nel 2022 raddoppiamo ogni data”. Il sindaco Paolo Calcinaro non poteva chiedere di più al gioiello della città. Ed è davvero soddisfatto Gilberto Santini, direttore Amat, perché il teatro dell’Aquila è stato quasi sempre pieno e questo si preannuncia anche nella nuova stagione, con gli abbonati che ritroveranno il loro posto.
“Grinta, tenacia, passione, paure di un lungo anno si ritrovano dentro la stagione che inizia a gennaio. Noi vogliamo il teatro al centro ella vita delle persone, di tutti i cittadini. Creare una stagione è qualcosa di formativo ed esaltante” sottolinea Micol Lanzidei, assessore alla Cultura di Fermo.
Santini è il perno “che ha saputo ridarmi fiducia nell’organizzazione. Ci siamo mossi tra capienze, biglietti, rinvii e brochure divise in due che però si ricompone in una sola. È stato un continuo saliscendi che oggi – prosegue Lanzidei - ci porta a dire ‘si può fare’. anche se sarebbe stato più facile fermarsi”.
Il grazie più grande l’assessora lo riserva al pubblico: “Gli uffici sono fondamentali e hanno lavorato benissimo, ma vedere il teatro pieno, con le persone che per puro amore hanno rincanto al posto che avevano da 20 anni è stato importante. attaccamento ed entusiasmo che hanno respirato tutti gli artisti. Da Maria Amelia Monti a Preziosi fino alla Angiolini, i loro occhi hanno espresso tutta l’emozione” ribadisce l’assessora con la voce strozzata dalla tensione di chi ce l’ha fatta.
Si riaprono gli abbonamenti, sono stai 600 nel prequel, partendo dalla pianta del 2019, per cui chi aveva il suo posto può riprenderlo, con prelazione 16-28 dicembre, poi priorità ai neo abbonati del 2021 (una quarantina, ndr) gli ultimi tre giorni dell’anno, e infine spazio ai nuovi.
IL PROGRAMMA
“Torniamo a ospitare grandi spettacoli, grazie al palco dell’Aquila. C’è il ritorno delle grandi produzioni, contagiate dall’ottimismo e dalla voglia di fare spettacolo. Il teatro respira” prosegue Gilberto Santini che parla di “titoli non scelti, ma frutto di riflessione, attenzione e decisione”.
Una grande stagione non può che aprirsi con uno dei più grandi, Glauco Mauri e il suo Re Lear (15-16 gennaio). “Dodici attori in scena, è il terzo incontro di Mauri, perfetto nel re che lascia la corona, con Baracco, uno dei migliori registi dell’ultima generazione. Per il 90enne Mauri una nuova sfida”.
Due spettacoli a febbraio. Prima Elio Germano con il compositore Teardo, poi Stefano Accorsi. “Il primo si lega al 33esimo canto del Paradiso di Dante, il secondo al mondo contemporaneo”. Partendo da Germano, che ha scelto due registi del Cirque du Soleil, cosa che ha comportato una magia e una festa della luce. “La sfida di germano è rappresentare l’in-rappresentabile” spiega Santini.
Accorsi, con la Storia Di 1 il 26-27 febbraio, ha scelto invece un artista svizzero, a sua volta legato al Cirque du Soleil, molto immaginifico e capace di emozionare. “Con lui c’è Lucia Calamaro, numerosi oscar del teatro italiano, che Accorsi ha voluto dopo due anni di pausa. Racconta la storia DI 1, uno come noi, una semplice esistenza del secondo novecento”.
Il palcoscenico perfetto dell’Aquila ha convinto anche le ‘Piccole donne’, un grande musical che arriva da Broadway ed è messo in scena da Fabrizio Angelini, a lungo spalla di Saverio Marconi. “Uno show cantato dal vivo per cui la Compagnia dell’Alba ha i diritti internazionali”.
Gran finale con Virginia Raffaele e Federico Tiezzi, regista di opera lirica. “È il salto drammaturgico della Raffaele. Non è un vero ‘one woman show’ perché ci sono con lei degli acrobati, che le ricordano la sua nascita essendo arrivata da una famiglia di circensi. Un racconto differente senza mai perdere il divertimento. Con un finale meraviglioso in cui tornano in pochi secondi tutti i personaggi di Virginia Raffaele”.
Insomma, ci sarà da divertirsi ed e emozionarsi. Dopo un lungo periodo affidato a monologhi e duetti, il ritorno delle compagnie è la normalità: “Volevamo tornare al gioco del teatro, questa è una delle stagioni più importanti delle Marche, dove maggiore è l’impiego delle compagnie”.
E se qualcuno avesse qualche dubbio per l’andamento della pandemia, il teatro non si fermerà in zona gialla e arancione, anche con la capienza: super green pass e mascherina permettono la capienza 100%. “Grazie al ministro, noi saremo sempre al fianco delle persone” conclude Santini.
r.vit.