C’è vita nel Piceno, eccome. Due segnali importanti dal sistema economico, proprio mentre Confindustria Ascoli si sta riorganizzando dopo la divisione da Fermo con la scelta, unanime, di Simone Ferraioli come prossimo presidente, manca solo il voto dell’assemblea.
La prima buona notizia arriva dall’azienda Barilla, da 40anni nel piceno. Nel 1982 sono nate vicino ad Ascoli le prime merendine e le famose crostatine. Quello marchigiano è il primo stabilimento aperto al di fuori del comprensorio di Parma da Barilla, un plant strategico per il gruppo alimentare, dove si sfornano quotidianamente 230 mila pani, oltre 3 milioni di biscotti e circa 2 milioni di merende, per un totale di 37 mila tonnellate di prodotto l'anno.
C’è chi se ne va e chi invece cresce. Barilla ha scelto questa strada. Da giugno viene prodotta la Cuor di mela Mulino Bianco, una tortina a base di frolla, pan di Spagna e confettura di mele per la cui produzione verranno impiegate le linee produttive già in essere. In questo stabilimento, che nel 2011 ha saputo rimettersi in piedi dopo la violenta alluvione, lavorano circa 200 persone, con un graduale "passaggio del testimone" tra le generazioni che in questi anni si sono avvicendate.
Crescono le dipendenti donne, dopo che dal 2018 ci sono state 80m assunzioni a tempo indeterminato. Sul fronte della sostenibilità, negli ultimi 5 anni, l'impianto ha ridotto le emissioni di CO2 dell'11% e i consumi totali di acqua del 39,5%. "Il successo è nelle che hanno lavorato e lavorano qui, persone che hanno sempre risposto con un grande senso del lavoro e di appartenenza al gruppo” sottolinea Alejandro Murillas, direttore dello stabilimento.
La seconda buona notizia, che dimostra la voglia di crescere del settore industriale, arriva dalle 90 nuove domande pervenute in Regione per richiedere il sostegno alla creazione d'impresa nei comuni dell'area di crisi complessa Piceno, Valle del Tronto, Val Vibrata. La finestra di venti giorni, aperta su spinta dell’assessore Guido Castelli, ha dato i suoi frutti: era la strada per ottenere un contributo forfettario, a fondo perduto, di 15 mila euro, oltre un ulteriore aiuto commisurato all'occupazione creata.
"Complessivamente le richieste drenano 1,6 milioni di euro di sostegni, prevedendo, in aggiunta all'occupazione del titolare, la creazione di altri 30 posti di lavoro. Segno di una vitalità imprenditoriale e produttiva che va sostenuta per far rinascere l'economia in questi territori, nonostante la delicata fase di incertezza internazionale che non agevola una nuova ripartenza" conclude l’assessore.
r.vit.