PORTO SANT’ELPIDIO – “Un sogno diventato realtà”. È bello l’ex cineteatro Gigli. Negarlo non sarà possibile. E ancora esprime un terzo del suo potenziale. È pronto l’auditorium, con il grande sipario rosso a fare da sfondo con semplici sedie e quel ‘chi vuole essere lieto sia, di doman non c’è certezza’ che domina dall’alto.
Il sovrintendente Giacomo Issini non è voluto mancare. “Questa struttura era vincolata e ogni passo è stato fatto in costante dialogo con la Sovrintendenza. Un luogo nato e vissuto anche in consiglio comunale, dove il dibattito è stato forte e continuo. E non poteva che essere così, perché parliamo del cuore della città” sottolinea il sindaco Nazareno Franchellucci, che per queto giorno di festa ha al suo fianco anche moglie e figli.
Ma oggi è il giorno del futuro. “Siamo in un luogo pubblico, lo è interamente. L’Amministrazione potrà gestirlo nel modo migliore”. Intanto è pronto il polo culturale, 900 metri quadri: “Un luogo aperto, trasversale, con funzioni differenti. Con due spazi definiti: la sala convegni e la biblioteca. Un luogo aperto alle scuole, alle realtà culturali, alla politica. Chiunque vorrà praticare cultura e aggregazione troverà qui la sua casa”.
Sarà uno spazio modulabile e per questo diventerà anche un centro espositivo per le mostre più interessanti. E sarà la asconda casa di Francesca Polci, che già gestisce al meglio il teatro delle Api. “Dalla prossima settimana lo spazio sarà già prenotabile a un prezzo calmierato”.
Non mancherà la tecnologia per permettere anche dirette social senza problemi. “Se questo è il piano terra, il piano sopra vede lo sviluppo della biblioteca ‘Carlo Cuini’. Uno spazio bellissimo, ampio che raggiungerà un obiettivo fondamentale: portare sempre più giovani nel nostro centro cittadino. È un lungo dedicato ai ragazzi a chi vorrà cresce culturalmente e umanamente in centro”. Da mercoledì 23 marzo la biblioteca sarà completamente operativa, visto che nei prossimi giorni gli addetti avvieranno il trasloco.
Terzo e ultimo step del piano di recupero è la parte commerciale da 300 metri quadri. “La prossima settimana verrà aperta l’avviso pubblico che darà la possibilità di candidarsi a chi vorrà aprire l’attività. Speriamo nel giro di pochi mesi di avere anche quella parte viva” prosegue il sindaco che la gioia ce l’ha negli occhi, ogni volta che parla.
Il vero completamento della piazza arriverà con il recupero del mercato coperto, grazie a fondi Pnrr. A breve verrà appaltata la riqualificazione che completerà l’offerta del centro cittadino insieme con Orfeo Serafino e villa Murri”.
Non ha ovviamente fatto tutto da solo Franchellucci, tanti i grazie che deve dire: “Un percorso di avanguardia amministrativa che ho condiviso con l’architetto Giulia Catani. E se siamo qui lo dobbiamo a altri bravissimi tecnici comunali: Pamela Malvestiti, Claudia Petrelli, Cinzia Giorgetti e i loro colleghi. E poi l’ufficio tecnico, in primis l’assessore Sergio Ciarrocca e al geometra Simone Principi, oltre a Fabio Verdicchio e ai nostri operai”.
L’ultimo grazie alle tante attività che hanno lavorato “tra tante difficoltà”. Naturale l’applauso delle tante persone che non sono volute mancare, con i consiglieri comunali di ogni colore presenti e anche due candidati come Petrini e Ciarpella. Oltre all’ex proprietario Moreschini e volti noi del territorio come il segretario della Cgil De Grazia e don Tony Venturiello che ha benedetto “un luogo che parla a ogni età”.
LA STORIA
Spetta a Giulia Catani, architetto e dirigente del comune, raccontare come si è arrivati all’oggi. Partendo dal 1928, atto di acquisto del terreno tra comune e la società che ha costruito in poco più di un anno il cineteatro in stile liberty circondato da un giardino. IL tutto per volontà di quattro cittadini. Nel progetto di riqualificazione c’è stato un ritorno all’originale con piante e fontana di fronte alla facciata nord.
Altra data importante il 1964 con i primi ammodernamenti e l’ampliamento che permise di realizzare un bar e i servizi igienici. Il recupero è iniziato eliminando i paramenti inseriti negli anni 60. Un lungo dibattito con Sovrintendenza, proprietà, la società Azzurro, e comune. Il 23 dicembre 2021 è stato stipulato l’atto di compravendita tra Azzurro e Comune.
Per l’ufficio tecnico una grande prova di capacità progettuale, per questo il grazie degli uffici al sindaco.
LA SOVRINTENDENZA
L’architetto Giovanni Issini è emozionato tanto quanto il sindaco: “Da recanatese un po’ di campanilismo: un teatro dedicato al mio concittadino è sempre importante. E poi perché ho scoperto che in questo comune c’è un gruppo che dedica grande attenzione ai temi del patrimonio culturale. Ci sono sensibilità diverse, ma questa è una comunità che sente le proprie radici. Restituiamo un bene vincolato, dal 2010, dopo un lungo periodo di inutilizzo. La lunghezza dei lavori ha avuto complessità politica e tecnica. Ma oggi siamo qui, felici e soddisfatti. Siamo di fronte a una fase importante tra Pnrr e ricostruzione post sisma, qualcosa di impensabile che invece ci permetterà di recuperare siti abbandonati per anni. Le comunità si arricchiranno. Noi oggi restituiamo un edificio – monumento”.
Concetto che riprende la funzionaria Camilla Tassi, responsabile di zona: “Il punto forte è la posizione, al centro del tessuto urbano. Come Sovrintendenza auspicavamo una funzione pubblica e la conservazione della memoria. Senza mai dimenticare l’attenzione al bello, all’estetica dell’edificio, che attrae le persone”.
IL CREDITO SPORTIVO
Partner fondamentale che Porto Sant’Elpidio ha saputo intercettare per prima è stato il Credito Sportivo. “ma parliamo di fondi per la cultura. “Siamo stati tra i primi a dialogare di una progettualità” riprende il sindaco dando la parola al dottor Francesco Marrocchi: “Siete stati la pratica che ha fatto da ponte per tutte le altre. Grazie a questa città abbiamo un canovaccio operativo a livello culturale. Era una cosa nuova anche per noi, lo abbiamo fatto con la dottoressa Petrelli. A noi fa piacere avere collaborato. Per me, da marchigiano, è motivo di orgoglio” conclude.
È il momento della visita, tutti retano a bocca aperta per la bellezza della biblioteca, con pezzi di design che garantiscono però la comodità a chi tra quelle grandi vetrate farà crescere la sua cultura e quindi quella della città.