PORTO SANT'ELPIDIO - Antonio Gramsci sosteneva che la buona politica è connessione sentimentale tra governanti e popolo. Il primo anello di questa catena è sicuramente rappresentato dai sindaci, in prima linea nel contatto con i cittadini e l'amministrazione delle città. Si parlerà anche di questo giovedì 5 dicembre, alle 18.00 al Caffè Belli di Fermo e alle 21.00 presso la Sala Conferenze della Casa del Volontariato di Porto Sant’Elpidio, grazie al circolo elpidiense del Partito Democratico che ospiterà il Sindaco di Ancona Valeria Mancinelli. Nell'occasione sarà presentato il suo libro “I principi del buongoverno. La visione di un sindaco nel caos del mondo che cambia” (Edizioni Piemme-Gruppo Mondadori), uscito lo scorso 29 ottobre.
La serata, coordinata dalla segretaria cittadina del circolo Patrizia Canzonetta, vedrà la partecipazione anche del Sindaco di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci.
«Anch’io ero sorpresa - ha dichiarato la Mancinelli - Mi hanno chiesto di scrivere un libro dopo la vittoria del “World Mayor Prize 2018” e la rielezione a sindaco di Ancona avvenuta nel giugno 2018, in un momento in cui tutte le forze politiche della sinistra sembravano al tracollo. Non è un libro su di me, non volevo questo. Ho piuttosto provato a raccontare cosa significhi per me fare politica, impegnarsi davvero per migliorare la vita delle persone. Ho tentato di declinare ciò che un sindaco deve fare per governare bene e che oggi appare eversivo a molti del mondo a cui appartengo: scegliere la propria squadra in totale autonomia, ascoltare la pancia e le paure delle persone, decidere, stare sul campo e agire».
Il libro di Valeria Mancinelli, scritto con il suo assessore alla Cultura Paolo Marasca, non è solo il racconto dell’esaltante avventura amministrativa che ha fatto di Ancona un modello per tutti, ma anche un inno alla pratica della politica, contro le fissazioni e le ossessioni ideologiche di chi parla e critica ma non ha mai il coraggio di agire davvero. Perché in tempi di cambiamento continuo e impetuoso, occuparsi della cosa pubblica è come condurre una nave in tempesta: un buon sindaco non ha ricette segrete e non inscena trucchi da prestigiatore: sta con i piedi nella terra melmosa e fertile della realtà. E, in questa sorta di perenne emergenza, amministrare la realtà di una città italiana è uno dei compiti più difficili che si possano immaginare.