FERMO – La situazione sanitaria di Fermo, per il sindacato Fials che rappresenta le autonomie locali e sanità, non è imputabile all’attuale direttore Roberto Grinta. Anzi. “Due anni fa, quando i direttori vennero premiati per aver rispettato il budget e fatto tagli, nessuno si è indignato. Nessun sindaco ha alzato la voce. E il Covid ha solo scoperto la pentola e ci ha messo di fronte alle scelte poco oculate (a dir poco) delle passate gestioni” commenta il segretario provinciale Francesco Cardone.
“Oggi i sindaci elencano le problematiche scaricandole addosso al nuovo direttore dell'AV4 Grinta. Gli stessi problemi che esistono e insistono su questo territorio da più di un lustro e mai portati, prima d'ora, all'attenzione dei precedenti gestori con veemenza, in una sorta di silenzio reverenziale” prosegue Cardone.
Il sindacalista dà credito a Grinta: “Eredita situazioni complesse da governare e da riconfigurare, eredita “macerie” di difficile gestione. Capire e comprendere la rete e l'organizzazione di un ospedale e di un territorio come quello fermano che ha 180.000 abitanti richiede il suo tempo” riprende, confermando la linea del direttore che ha scelto di studiare il Fermano prima di parlare.
La Fials, che si definisce “un’associazione trasversale alle forze politiche, che agisce a partire dalle esigenze quotidiane dei singoli operatori della sanità, al di fuori di ogni logica partitica”, chiede di lasciar lavorare “le persone con serenità e cognizione di causa. A tempo debito anche io, come altri, chiederemo i dovuti riscontri. Ma non ora”.
r.vit.