GROTTAZZOLINA – Ci sono tanti motivi per cui uno può chiudere un negozio. Quello di Alessandro Buschi, titolare della storica sartoria nata a Grottazzolina con un punto vendita nel cuore di Porto San Giorgio, è legato a una strategia ben delineata.
“Dopo tanti anni trasferisco l'attività a Grottazzolina dove un locale sarà per negozio e outlet e l'altro locale di 300 metri quadrati, quello storico dell'azienda di famiglia, sarà per le cerimonie e sartoriali” spiega Buschi.
L’imprenditore ha capito una cosa: per resistere in un mercato sempre più complesso, in cui il low cost cresce, deve differenziarsi. E così, tra tanti ‘taylor made’ che crescono in diversi settori, il sarto non poteva che puntarci con convinzione. La sartoria su misura, la personalizzazione sarà il tratto distintivo di Buschi. Giacche, pantaloni, gilet e via dicendo cuciti addosso.
Se ne va con la consueta classe dell’uomo in doppio petto e cravatta. “Eppure – precisa - a Porto San Giorgio ho trovato la mia dimensione umana. E commercialmente è sempre ottima, tuttavia l'impresa ha bisogno di più spazio vista la richiesta di una clientela esigente nel servizio di abiti personalizzati e cerimonie”.
Il punto è proprio questo, per offrire qualcosa che non si trova dentro un centro commerciale, servono spazi, servizio e qualità sempre più alta. Il tutto senza uscire dal mercato con i prezzi. Questo Buschi potrà fare potendo contare su spazi di proprietà, tra l’altro bellissimi e pieni di storia.
“Lasciare Porto San Giorgio è un dolore, è una città bellissima e invidiata, dove mi sono trovato bene e le amministrazioni che si sono susseguite hanno dimostrato interesse e vicinanza, però le necessità dell'impresa non lasciano spazio a sentimentalismi” conclude Alessandro Buschi.
Per un paio di mesi ancora le serrande in via Gentili saranno alzate, poi un altro vuoto andrà ad aggiungersi ai tanti locali che cercano nuovi sognatori pronti a portare la loro impresa nella cittadina che è piena di negozi ma che come tutte fatica ad accontentarli.
r.vit.