di Francesca Pasquali
FERMO - Ne apprezzava i valori condivisi e l’alto senso delle
istituzioni, la rettezza morale e la perseveranza, la politica
fermana. Non era amata da tutti, Nella Brambatti, e l’ultima parte
della sua storia politica lo dimostra chiaramente. Ma le reazioni alla
sua morte, avvenuta ieri pomeriggio, non si sono fatte attendere.
Passate perlopiù per i social, dove chi ha condiviso un pezzetto di
strada con lei l’ha voluta ricordare. A partire dal sindaco, Paolo
Calcinaro, suo vice nel mandato finito anzitempo nel 2015. «Nella
malattia, grave e irrecuperabile – ha scritto in un post, poi diventatao nota del Comune –, ha espresso ancora una volta la forza caratteriale e il temperamento che le erano propri». Era una tosta, Nella Brambatti, che non scendeva facilmente a compromessi. Che si è messa contro anche il partito che l’aveva fatta diventare la prima sindaca di Fermo. Quel Pd che
per mano del capogruppo Sandro Vallasciani, ne ricorda «la dignità e
la determinazione nella lotta alla sua implacabile malattia» e
l’impegno profuso nella «sua attività istituzionale, avendo come unica
e inderogabile regola l’esclusivo perseguimento del bene comune».
Una notizia, quella della morte dell’ex sindaca, che ha colto la città
impreparata, nonostante la malattia contro cui si è battuta per
quattro anni. «Doveva arrivare questa notizia, ma non ci si può
preparare mai. Che grande tristezza. Condoglianze a tutta la tua
famiglia e a chi ti ha voluto bene», il commento dell’ex consigliera
di Articolo 1, Sonia Marrozzini. «Una persona di grande rigore morale,
che si è donata agli altri con generosità e umanità, senza clamori. In
politica e nelle istituzioni ha portato i princìpi, l'integrità, la
serietà e l'intelligenza di una reale passione civile e sociale», ha
scritto in un post Alessandro Del Monte, di Fermo Coraggiosa.
S’è preso un po’ di tempo, prima di affidare ai social il suo ricordo,
Matteo Silenzi, l’assessore che l’ex sindaca volle con forza accanto a
sé. «È stata dipinta come fredda, ma fredda non era, come
accentratrice quando invece ha sempre accettato e gradito la
condivisione dei difficili compiti amministrativi, come poco empatica,
quando invece parlava con tutti ed era sinceramente e profondamente
interessata alla vita delle persone, alle loro esigenze, come forse è
nell'indole di una insegnante», ha scritto in un lungo post, in cui ha
ricordato la perseveranza della prima sindaca della città, che «non ha
mai ceduto alla tentazione di sgravarsi dalla responsabilità del
compito che aveva accettato, fino alla fine, a costo di pagarne le
conseguenze».
Attestati di stima sono arrivati anche dall’altra parte dello
schieramento. «Abbiamo perso una donna che ha saputo rivestire con
serietà e responsabilità il ruolo istituzionale, che ha ricoperto alla
guida della città. Fermo perde una grande donna che ha amato, in
maniera a dir poco ammirevole, la sua città», il commento di Jessica
Marcozzi, a nome coordinamento provinciale Forza Italia. Mentre
Fratelli d’Italia con Romagnoli e Balestrieri ne ricorda la «figura carismatica dal carattere intellettuale, che ha profuso con esemplare impegno ogni sua energia per questa città».
La cerimonia funebre, in forma laica, si terrà domani mattina alle
9.30 nel cimitero cittadino.
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