MONTEGRANARO – L’onorevole parla, il direttore risponde. Mauro Lucentini ha sperimentato in poche ore il peso del suo ruolo. A far intervenire Licio Livini, le parole del deputato della Lega sul nuovo robot che sarebbe in arrivo all’Asur 4.
“Dobbiamo ragionare sempre di più in un'ottica territoriale e complessiva, lasciando da parte gli inutili campanilismi, che per troppi decenni hanno caratterizzato la sanità pubblica. E infatti il Murri verrà dotato, per poi condividerne l'utilizzo con le altre Aree Vaste di Macerata e Ascoli Piceno, di un importantissimo sistema robotico da poter applicare alla chirurgia urologica, alla chirurgia generale, alla chirurgia ginecologica, con particolare riferimento all'ambito oncologico, e alla chirurgia otorinolaringoiatrica. Invito l’assessore Saltamartini - prosegue Lucentini - a monitorare l’evoluzione di questo piano, per far sì, che anche gli interventi più complessi possano svolgersi al di fuori dell'ospedale regionale di “Torrette”, oltre alla possibilità di poter far rimanere nei nostri ospedali dei Primari veramente molto bravi”.
Stimoli e auspici che il direttore Livini incassa e rilancia: “Quello per la realizzazione della chirurgia robotica è un progetto nel quale crediamo fortemente e sul quale lavoriamo da tempo. Parliamo di uno degli elementi fondamentali della chirurgia del futuro, il robot diventerà sempre di più lo standard per gli ospedali di primo livello, garantendo degenze più brevi, migliori tempi di ripresa e meno complicanze. I macchinari necessari richiedono investimenti elevati, validi e sostenibili solo se si garantisce un cospicuo numero di interventi annui, secondo alcune stime almeno 300. Per questo da tempo abbiamo iniziato a ragionare ad un Polo Marche Sud, con un utilizzo multidisciplinare che avrebbe la sua sede all’Area vasta 4”.
In questo modo cambierebbe anche la mobilità: “Apriremmo le porte del nostro ospedale a chirurghi di altre strutture, con spostamento degli stessi nei casi in cui sia indicata la tecnica robotica per operare i propri pazienti. Fermo ha posizione baricentrica, presenza di professionisti con esperienza nel campo della robotica, prospettive favorevoli con la costruzione del nuovo ospedale. Il piano che abbiamo elaborato prevede sedute operatorie settimanali calendarizzate per le diverse aree vaste, che saranno disciplinate ad apposita convenzione. Abbiamo stimato un potenziale abbattimento del 20% della mobilità passiva per la chirurgia e l’urologia, i due rami maggiormente interessati dalla robotica”.
Numeri che, stando a Livini, giustificherebbero l’investimento di 1,1 milioni di euro l’anno. “Pian piano ci sarà il completo ammortamento dei costi e un vantaggio d’immagine per tutto il sistema Asur. Confidiamo di concretizzare il tutto appena terminata la fase pandemica”.
@raffaelevitali