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Il ritorno dei terrapiattisti

17 Agosto 2020

Sembra quasi incredibile, ma mesi dopo siamo di nuovo al punto di partenza. Quello in cui tornano di moda i complottisti, i virologi da ombrellone e i difensori della libertà propria. Incredibile, pensando ai malati, ai morti, agli ‘eroi’ in camice pianti e osannati. Incredibile ma vero, uno dei nemici è di nuovo l’informazione, quella colpevole di dare addirittura voce al sistema sanitario bisognoso di tracciare movimenti e persone per prevenire nuovi contagi ed evitare l'indegna caccia all'untore.

Perché il senso di normalità e di libertà vissuto nei mesi di giugno e luglio aveva illuso tutti, cancellando, nel popolo dalla memoria corta, tutto quello passato prima. Perché lo stesso senso di normalità aveva convinto che il Coronavirus fosse scomparso con il caldo. E invece a indebolirlo erano stati i comportamenti degli italiani. Quei comportamenti che il mondo ci invidia e che il mondo richiama come modello. Lo fa il New York Times, lo fa il Guardian, lo fa Figaro. Insomma, lo fanno i principali quotidiani mondiali, quelli osannati dal popolo italico che denigra la propria stampa.

Ma non lo fanno tutti gli italiani e soprattutto tutti i politici. Il senso di responsabilità, il rispetto delle norme, viene meno di fronte al denaro, al consenso, alla joie de vivre dell’estate. Se non si crede al premier e a un ministro, forse si potrebbe ascoltare il primario che passa dieci ore al giorno dentro terapia intensiva, o l’oncologo che si muove tra tumori e malattie misteriose. Loro, almeno nel Fermano, non hanno dubbi: la mascherina va messa, il distanziamento va mantenuto, le mani vanno lavate.

E non solo per tutelare se stessi. I giovani sono diventati il problema. Spavaldi escono, noncuranti dei divieti, delle norme, grazie anche a chi gli permette di occupare spazi a proprio piacimento dentro locali e aree all’aperto. Peccato che quei giovani in Italia cominciano ad ammalarsi e poi tornano a casa, abbracciano i genitori, i nonni e diventano il veicolo, anche se asintomatici, di un virus che ancora nessuno conosce davvero, per cui il vaccino ancora non c’è.

In questo quadro, cosa accadrà tra qualche mese, quando il vaccino sarà pronto? Quanti torneranno a dire che è un complotto, che è una manovra della Cina, che è il frutto della mano dell’uomo, che serve solo a uccidere l’economia, che è tutto fuorché una pandemia naturale?

Prepariamoci, ma soprattutto si prepari la politica che conta, quella che decide e che mai come oggi ogni volta che agisce per qualcuno sbaglia. Ma se serve per salvare una vita umana in più, ben venga che qualcuno non balli. Chissà che non cambi hobby e prenda un libro, anche di un terrapiattista così si sentirà intelligente, ma almeno stando sul divano non farà danni.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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