PORTO SANT’ELPIDIO - È responsabile di almeno tre dei cinque furti
commessi nella notte del 12 febbraio a Porto Sant’Elpidio il
quarantenne tunisino denunciato dalla Polizia di Fermo. L’uomo, un
senza fissa dimora, già noto alle forze dell’ordine per essere il
complice del “ripescato” (il tunisino autore di diversi furti lungo la
costa fermana, che, per sfuggire alla cattura, s’era gettato in mare),
da tempo recluso in un carcere della regione. In assenza del complice,
il quarantenne si è preso la scena, passando da palo a ladro,
derubando diversi esercizi commerciali elpidiensi, scardinando infissi
e rompendo vetrate per impossessarsi di un tablet, di un cellulare e
di una ventina di euro.
Gli elementi raccolti dalla Mobile e analizzati dai tecnici della
Polizia scientifica hanno consentito di risalire al tunisino. A poco
sono servite, invece, le registrazioni delle telecamere all'interno
dei locali, che hanno ridato immagini confuse. Il fatto che l’uomo
avesse il volto coperto ha reso più complicato risalire alla sua
identità. Nonostante le poche informazioni a disposizione, il 13
febbraio i poliziotti hanno denunciato un quarantenne fermano, pure
senza fissa dimora, visto e riconosciuto da un cittadino mentre si
allontanava da un esercizio commerciale appena derubato, probabilmente
il palo. La svolta alle indagini l’ha data la Scientifica che ha
raccolto le tracce lasciate dal ladro in tre dei cinque esercizi presi
di mira, escludendo, una alla volta, quelle del personale e dei
clienti.
f.pas,
