FERMO – Le Marche dovrebbero proseguire in giallo anche la prossima settimana. Il che significa tutto aperto, con le note restrizioni. “La discesa che abbiamo visto le settimane scorse, nonostante una vaccinazione che continua, non c’è più - conclude Acquaroli -. Il numero delle terapie intensive resta stabile quindi invito tutti alla massima attenzione con la fiducia verso un'altra settimana di zona gialla, ma consapevoli che la pandemia è ancora presente".
TERAPIE SOVRA SOGLIA
E questo lo dicono anche i numeri. I ricoverati negli ospedali marchigiani sono arrivati a 438, -21 su ieri, I pazienti in terapia intensiva sono 65 (-3), quelli in semi intensiva 112 (-11), quelli in reparti non intensivi 261 (-7). I dati del Servizio Sanità della Regione Marche indicano anche 28 dimessi nelle ultime 24 ore. Ma l'analisi di Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali) indica che le Marche hanno un tasso di occupazione del 32% sia delle terapie intensive (oltre la soglia critica del 30%) sia dei reparti ordinari. Le Marche sono una delle quattro regioni sovra soglia. In Italia il trend che lascia ben sperare, quello dei ricoveri, confermato anche dagli ultimi dati dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) relativi alla giornata del 5 maggio, secondo cui scende al 26% il livello di occupazione delle terapie intensive, ovvero 4 punti sotto la soglia critica del 30%.
Questo significa che il Covid 19 è ancora presente e ancora forte, anche se la vaccinazione che prosegue ha ridotto l’impatto sulle persone.
VACCINI E VARIANTI
A questo si aggiunge che gli ultimi studi pubblicati dimostra che i vaccini a mRNA utilizzati sono efficaci contro le varianti del virus SarsCoV2. Tuttavia, la situazione resta preoccupante poiché il virus continua a circolare e si registrano attualmente contagi crescenti tra i bambini in età scolare.
Il vaccino a mRNA di Pfizer, secondo due diversi studi pubblicati su Lancet e New England Journal of Medicine, resta infatti fortemente protettivo contro le varianti 'inglese’ e 'sudafricana’, con tassi di efficacia molto alti contro il rischio di infezione. Gli studi, condotti in Israele e in Qatar, sono basati sui dati 'reali’ delle campagne di vaccinazione. Anche quando c'è una forte presenza della variante inglese, dopo 14 giorni dalla seconda dose la protezione contro l'infezione è del 96,5%, contro il ricovero è del 98% e contro il decesso del 98,1%. Lo studio condotto in Qatar ha invece dimostrato che l'efficacia del vaccino Pfizer contro la variante sudafricana era del 75%. Dati positivi anche per il vaccino a mRNA di Moderna: una dose di richiamo ha generato una promettente risposta immunitaria contro le varianti brasiliana e sudafricana in individui già vaccinati, secondo i primi risultati di uno studio clinico in corso.
LE VITTIME
Nelle Marche la giornata si è chiusa con tre morti, 258 quelli in Italia. Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva come nella settimana tra il 28 aprile e 4 maggio sia sceso il numero di nuovi casi (-13,4%), di morti (-19,9%), degli ingressi in terapia intensiva (-11,8%) e dei ricoveri (-10,5%). “Continua la lenta discesa dei nuovi casi settimanali - ha spiegato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - anche se s'intravedono precoci segnali di aumento della circolazione del virus”.
INDICE RT
Non bisogna dunque abbassare la guardia, come dimostra, avverte, il lieve incremento dell'Rt medio calcolato dall'Istituto Superiore di Sanità, salito a 0,85 nel periodo 7-20 aprile rispetto a 0,81 del periodo 31 marzo-13 aprile, e la risalita dei nuovi casi nelle fasce 3-5 e 6-10 anni nella prima metà di aprile, probabilmente per via della ripresa delle attività scolastiche in presenza. Insomma, si vedono primi segnali incoraggianti ma la prudenza resta fondamentale.