di Chiara Fermani
GROTTAZZOLINA- Il day after Superlega è speciale in tutte le Marche, non solo a Grottazzolina. Lo sa bene il presidente Rossano Romiti che ha costruito nel 2008 questo progetto insieme con coach Massimiliano Ortenzi.
Presidente Romiti, quante ore di sonno ha sulle spalle?
“Poche, ma non importa. Verso le 4 di stamattina ero ancora sveglio, ma non riuscivo più a rispondere ai messaggi, non ero più lucido e alle 9 eravamo già in piedi. Con la mia famiglia siamo rimasti a Siena per goderci questa giornata. Loro sono la mia forza, dedico a loro questa vittoria”.
Qual è stato il primo pensiero al risveglio?
È tutto vero! Lo abbiamo fatto”.
Quando avete capito conquistare la Superlega era possibile?
“Dopo Ravenna, il tie-break non era scontato, la tensione è stata molta di più contro Ravenna che contro Siena. Era giusto che noi arrivassimo in finale dopo una stagione così, poi se perdi la finale è diverso, ma arrivarci era importante. Per fortuna l'abbiamo vinta”.
In tre anni passare dall'A3 alla Superlega vuol dire che tutto ha funzionato alla perfezione?
“Questo mi è stato detto ma sinceramente non ci avevo pensato. Noi siamo quelli delle lunghe programmazioni, avevamo detto serie A in dieci anni e ci avevano pure preso per visionari, invece è arrivata prima”.
Tralasciando il lato sportivo, qual è stato il vostro punto di forza in questi ultimi anni?
“Siamo stati bravi a prendere ogni situazione, siamo usciti molto bene dal periodo Covid, abbiamo programmato, abbiamo fatto rete. Noi in quell'anno stavamo stravincendo l'A3, ma il Covid ci ha tolto quel campionato che era sicuro per noi. L'anno dopo siamo stati bravi a ripartire, abbiamo fatto poco ma bene e questo ci ha permesso di continuare ad avere intorno una buona rete di sponsor, che ci hanno sostenuto anche in quegli anni e sono con noi oggi”.
Pensa che la “familiarità” del gruppo ‘M&G scuola pallavolo’, ora che il livello si alza, si possa un po' perdere?
“Credo proprio di no, per assurdo è difficile trovare anche in Superlega una struttura come la nostra, ieri avevamo un fondo campo di 15 persone, non è da tutti. Quello che a noi potrebbe servire è un po' di professionismo, non di professionalità, persone che hanno un ruolo e si occupano a tempo pieno di quello. Non saremo subito in grado di ampliare lo staff e non vogliamo snaturarci”.
Ci sarà anche bisogno del supporto economico di nuovi sponsor, ci state già lavorando?
“In realtà ci stiamo lavorando da tre mesi, come stiamo lavorando da tempo alla questione Palas per la prossima stagione: non puoi iniziare oggi a pensare alla Superlega, magari non arrivava, ma è arrivata e noi siamo pronti”.
State valutando altri palazzetti o solo il PalaSavelli di Porto San Giorgio?
“In questo momento c'è solo Porto San Gorgio e non credo ci possano essere alternative. Qualcuno ha scritto PalaRossini di Ancona, ma se non ci saranno problematiche tecniche o strutturali che non soddisfano i regolamenti della Superlega, sarà Porto San Giorgio. Dalla prossima settimana siamo al lavoro, le iscrizioni scadranno verso la metà di giugno, da qui a un mese dobbiamo avere la certezza”.
La Grecia vuole Rasmus Breuning, top scorer dell'A2. È così?
“Si, lui dovrebbe andare al Paok Thessaloníki”.
Non c'è modo di blindarlo alla Yuasa Battery?
“Io direi di no, è una cosa fatta anche se non ho prorio la certezza”.
Quali sono invece le certezze del roster attuale?
“Sicuramente Marchisio e Fedrizzi rimarranno”.