PEDASO – Un’edizione da applausi per il Premio Pippo Capponi, la rassegna di teatro contemporaneo di Pedaso. Sold out il cineteatro per ammirare quattro compagnie in concorso: La Quinta Dimensione di Porto San Giorgio, Rattattù di Cupra Marittima, Gli Indimenticabili di Amandola e Gli O' Scenici di San Benedetto del Tronto.
Ad accompagnare la serata, il Gruppo Teatrale Pedaso, nato nel 1986. “Abbiamo donato attimi di espressività alla gioia ed avvicinato il pubblico in un luogo, dove proporre, ora, lo spessore del divertimento è semplice costanza” sottolineano gli organizzatori.
In scena ci sono stati 104 artisti, cinque i premi assegnati. Compagnia Vincitrice Rattattù di Cupra Marittima con l’opera Nostalgia; miglior regista Marco Trionfante; miglior performer maschile Stefano Scatasta; miglior performer femminile: Loredana Virgili e Giovanna Cannella; miglior Giovane: Chiara Magrini, Niccolò Smerilli e Maria Stabellini.
La serata finale è stata condotta da Martina Gasparrini, madrina insieme a Paulina Pieprzka della kermesse. Sul palco il sindaco di Pedaso Vincenzo Berdini, il vice Giuseppe Galasso, la consigliera Erika Montemaggio, il teatrante Sandro Mori e la famiglia Capponi, nelle figure dei figli Giuseppe, Sabrina e Barbara, giornalista Rai. Non è voluto mancare anche il prefetto Edoardo D'Alascio.
Per i vincitori anche un’opera d’arte, scelte dall'artista Patrizio Moscardelli “come testimonianza della capacità artistica e sociale del "rinascere dal disagio", opere frutto di quattro laboratori in siti protetti del territorio”. Ad allietare la serata anche il ballo con la scuola Danza Ananke, diretta dalla maestra Amanda Trulio e interpretata dalle giovanissime Viola Amadio, Bianca D' Andrea e Ludovica De Lucia.
Soddisfatto Giuseppe Cameli, presidente dell' Artistic Picenum che ha organizzato il premio: “Con questo spettacolo si concludono le nostre programmazioni pedasine iniziate con lo ZeligOpenMic. Insieme con il Premio Pippo Capponi sono intuizioni accarezzate tempo fa, sane sfide affrontate con coraggio e protezione. Credo, che il miglior modo di prevedere il futuro artistico sia sempre quello di crearlo, osando finemente, credendoci sempre e comunque”.
