FERMO - “Il primo bilancio, a caldo, è quindi buono. La soddisfazione arriva proprio nell’incontro con i buyer. Anche se sembrano aver raggiunto il salone in numero inferiore rispetto ad altre edizioni, sono motivati e interessati. Non è un Micam per curiosare ma per stringere accordi commerciali” commenta Monia Amaranti, Confartigianato Marche Sud che in fiera era rappresetnta dal presidente Del Gatto.
“Veniamo da stagioni di massima sofferenza, con la spinta di positività data da questa edizione, possiamo guardare con convinzione a quella di febbraio 2022 per tornare a fare davvero numeri importanti” aggiunge Paolo Mattiozzi, presidente Cna Federmoda Fermo.
Per le due realtà, fondamentale la sinergia che si è venuta a creare con i padroni di casa di Assocalzaturifici, e quindi con Confindustria, “per cui ringrazio il presidente della Uif Fabrizio Luciani”, e la Camera di commercio delle Marche.
Tra i tanti spunti emersi, Mattiozzi riprende quello sottolineato anche da Matteo Marzotto: “Dobbiamo creare una formazione tecnica e mirata”. I fondi del Pnrr in arrivo andranno spesi al meglio. Cna, come le altre associazioni di categoria, è pronta a suggerire le mosse necessarie: “Servono investimenti per rilanciare il distretto e salvaguardare la continuità del settore. Questo è possibile solo riformando da zero il sistema di incrocio domanda-offerta di lavoro, ad oggi del tutto anacronistico, e puntando ad una formazione mirata per le competenze specifiche richieste dal comparto".
Tradotto: Polo Tecnico Calzaturiero. "Un luogo in cui lavorare per formare, internazionalizzare, digitalizzare, innovare, sostenere le imprese. Un polo coordinato ovviamente da Università e Regione, che non manchi di relazionarsi con soggetti, sia pubblici che privati” conclude il direttore Alessandro Migliore.