PORTO SAN GIORGIO / FERMO – Un ponte stregato. Proprio mentre si attendeva la campata posizionata sulle basi idi cemento da un lato e dall’altro del fiume Ete, arriva la notizia: la ditta incaricata non ce la fa più.
L’atteso ponte ciclopedonale tra Marina Palmense e Porto San Giorgio, atteso da anni e simbolo di una ritrovata collaborazione tra i due comuni, non s’ha da fare. L’accordo di programma fu firmato nel giugno del 2018 in Provincia, sembrava l’inizio di un veloce iter.
Siamo arrivati alla fine del 2021, il 10 novembre sarebbero scattate pesanti penalità previste dal contratto e a un mese da quella scadenza la ditta ha fatto capire di essere disposta a rescindere, possibilmente in bonis.
“Purtroppo è solo l’ennesima prova che il codice degli appalti in Italia non funziona. Di fronte a opere strategiche, come è un ponte, bisogna dare potere al sindaco o al presidente della provincia o al governatore. Le ditte vanno scelte, con un’assunzione di responsabilità ma anche con la consapevolezza che rispettando le regole senza aggravi burocratici si lavora meglio” commenta il sindaco Paolo Calcinaro.
Che è amareggiato, ma anche già determinato a guardare avanti. “Non appena concluso l’iter con l’attuale ditta vincitrice dell’appalto, torneremo a gara. Chiaramente essendo l’importo più basso, meno di 400mila euro, le procedure saranno più snelle”. Il grosso del lavoro, da più di un milione di euro, infatti è stato fatto, dalla base strutturale ai tratti di ciclabile.
Difficile pensare di vedere il ponte pronto per la prossima estate. “Molto dipenderà dall’acciaio. Che è anche uno dei veri motivi di questo blocco. I prezzi sono saliti e di tanto, sarebbe stato bene comprarlo in anticipo, nonostante ciò circa metà di quello necessario è già pronto e abbancato nell’area cantiere. Vogliamo risolvere la questione quanto prima”.
Raffaele Vitali
