di Raffaele Vitali
SANT’ELPIDIO A MARE – Per il territorio che sognava di essere il cuore della moda d’Italia, la decisione presa da Prada di chiudere il suo punto vendita all’interno dell’outlet village ‘Il Castagno’ di Sant’Elpidio a Mare è una ferita.
“Una scelta dolorosa, ma nessuno dica inaspettata” sottolinea Graziano Mazza, titolare del calzaturificio Premiata, che tra l’altro è uno dei negozi confinanti con il grande spazio del brand di Bertelli. La scelta di Prada ha motivazioni profonde, inclusa quella di una riorganizzazione dei punti vendita. Ma è inevitabile pensare a quello che sarebbe dovuto essere ‘Il Castagno’ e a quello che invece è.
“La politica, a cominciare dal sindaco di Sant’Elpidio Terrenzi, non può far finta di niente. Questa decisione ha radici lontane, frutto di scelte sbagliate, di varianti mai arrivate, di cause e di progetti rimasti spesso solo sulla carta” ribadisce Mazza.
Che però non ha intenzione di chiudere il suo punto vendita-outlet: “Il mio è uno spazio di proprietà, se poi qualcuno vuole comprare…ma noi restiamo. Il centro è vivo”. Comprensibile però la scelta di Prada, che ai dipendenti darà la possibilità di essere inseriti in altri negozi, a cominciare da quello di San Marino, e probabilmente anche nel polo logistico marchigiano.
Dopo 13 anni, la vera motivazione della chiusura, a prescindere dalle strategie, resta però una: non è mai nato il polo del lusso. Dopo l’apertura del punto vendita di Prada, erano attese tutta una serie di griffe. Che magari avrebbero potuto trovare spazio nel piano di sviluppo previsto in un altro punto della zona Brancadoro, che da industriale sarebbe dovuto diventare commerciale. Ma la politica non ha saputo dare risposte in tempi imprenditoriali, tenendo il progetto nei cassetti del Comune.
E nel mentre sono arrivate le cause contro la proprietà del Castagno che hanno ‘frenato’ la crescita del centro, bloccando anche le nuove licenze. E ora? Servirà un impegno decisamente maggiore da parte del Comune di Sant’Elpidio a mare per rilanciare l’area commerciale a due passi dalla Tod’s, che non dovrebbe sorridere di questa uscita di scena, visto che il depauperamento del territorio alla fine tocca tutti.