di Raffaele Vitali
FERMO – Tessile, abbigliamento e calzaturiero un mondo che conta su 2304 imprese attive con quasi 15mila addetti nel Fermano e che ha nel maceratese 1471 aziende e 11mila dipendenti. La dimensione media delle aziende è tra i 6,5-7,5 addetti per azienda. Piccoli ma dinamici, basta pensare che sui 12,1 miliardi di export regionale, +3,2% rispetto al 2018, il Tac vale 2,2miliardi, un sesto del totale nonostante un calo del 9%. Il mondo prova a reagire, a la realtà è questa: costi dei voli aerei aumentati di 5 volte, Europa ingessata nei consumi, in lenta ripresa Cina, dove è ripartita la spesa della fascia alta e lussuosa dei prodotti, e Giappone, molto lenta negli Usa.
In questo quadro si inserisce l’azione della Camera di Commercio delle Marche, insieme con la Regione Marche, con il bando dedicato alle piattaforme digitali. Gino Sabatini ha preso la guida dell’ente unico e come una formichina si è messo al lavoro, sapendo creare una squadra in cui ognuno porta la sua mollica cercando di costruire nuove case per le imprese. “Le fiere fisiche? Non esulterò se il Micam cambierà format. Noi siamo pronti ad accompagnare gli imprenditori a Milano se sarà confermato, ma intanto sono felice che le aziende del Tac possono avere la possibilità di stare sul mercato digitale e contattare buyer internazionali”.
B2B
Le case che si costruiscono con più azioni, come spiega Andrea Santori, componente di Giunta e imprenditore della pelle: “Confermato il Micam di settembre, per parlare di scarpe, ma non gli ordini dell’ultima edizione. È rimasta l’unica vetrina internazionale mondiale, per cui faremo il possibile per sostenere la partecipazione anche delle nostre aziende. Ma nel mentre offriamo tecnologia per poter lavorare nel b2b per le aziende”.
Aziende del sistema moda che con i fondi camerali possono contattare e rimanere in contatto con i clienti su piattaforme esistenti, di terzi, o acquistando software che possono consentire all’imprenditore calzaturiero o della moda di non perdere la relazione.
FORMAZIONE
Le azioni sono multiple e toccano anche la formazione: “Penso alle Fondazioni Its: abbiamo promosso un bando destinato alla formazione di figure professionali utili alla gestione dei nuovi sistemi. Parliamo di tre settori: agroalimentare, moda e, da quest’anno, la meccanica. Il tutto per lavorare sulla web strategy per l’internazionalizzazione”. La speranza di Santori è che le aziende anche piccole possano rivalutare la possibilità di mettersi in rete: “Siamo limitati e miopi, auspico che questi nuovi sistemi e l’aiuto della Camera di Commercio si favorisca l’aggregazione, in particolare nella visione commerciale di marketing e vendita”.
I corsi sono in fase di conclusione: “Stiamo discutendo per la formalizzazione dell’esame di Stato che verrà fatto i streaming. I ragazzi saranno pronti da settembre. Il bando che abbiamo presentato prevede una fase per presentre la domanda, da oggi al 10 luglio, e una scadenza, il 30 novembre, data entro cui presentare tutti i costi per la nuova attività digitale. Per dar modo alle aziende di strutturarsi a questo strumento le attività devono essere fatte dal primo giugno al 30 novembre. Non possono essere usate azioni vecchie, ma per nuovi investimenti” precisa Santori.
Quali figure servono per gestire i nuovi sistemi? “Esperti di interfaccia utente, non si parla solo di inserimento ordini ma di racconto. Non è solo un ingegnere informatico, ma capacità di storytelling abbinata a tecnologia. Non si può immaginare di avere figure così dentro ogni impresa, ma la collaborazione lo agevolerà" ribadisce Frontoni.
IL BANDO
Marco Pierpaoli è un altro componente di Giunta e ha la delega all’innovazione: “Un primo bando che abbiamo pubblicato a supporto delle imprese. Chi oggi ha già dimestichezza con gli strumenti digitali saprà cogliere l’occasione. Questo è un supporto a chi già si muove nella rete. Ma stiamo studiando anche altri bandi per le micro imprese al fine di aiutare anche chi magari non è oggi avvezzo agli strumenti digitali e che ha bisogno di un b2c”.
LA TECNOLOGIA
Tecnicamente dietro il sistema c’è Emanuele Frontoni, professore di computer vision, che con la sua conoscenza ha aiutato a cucire il bando: “Noi offriamo un contatto costante con clienti internazionali, che sono rivenditori e negozi. Un contatto che permette di mostrare prodotti che anche digitalmente hanno qualità più elevata degli altri. Per farlo ci vuole integrazione tra chi produce tecnologia e chi la utilizza. Attenzione però che serve una qualità digitale, una copia del reale, che sappia far sembrare la scarpa, il prodotto vero. Questa è la sfida del bando”.
La sfida resta quella della trasformazione digitale: “Dee essere al primo posto delle imprese del tessile, calzaturiero e abbigliamento. Si deve partire dentro le fabbriche e arrivare alle commercializzazioni senza dimenticare i punti vendita. Questo bando nasce dal basso e – ribadisce Sabatini - vuole essere un volano per superare i concorrenti, per allargare i mercati di riferimento, per non essere vittime di un nuovo modo di fare business. Noi oggi diamo uno strumento che è uno stimolo e che saprà raccontare il bello e ben fatto, pur mancando il contatto fisico del prodotto”.
LA RETE
L’auspicio finale è quella di favorire la visione comune tra imprenditori che devono collaborare: “Noi lavoreremo sui big data, sulla fornitura dei servizi, sulle analisi strategiche. Chiaro che ogni azienda sceglierà la sua piattaforma, ma noi suggeriamo di collaborare con le realtà locali, contaminandosi. Per questo crediamo negli Its, siamo certi che forniranno nuovo capitale umano.
LE RISORSE
Il bando prevede un rimborso fino al 50% delle spese sostenute fino a un massimo di 7mila euro. Mille euro in più se ci saranno collaborazioni con altre realtà tecnologiche del territorio. Il bando è stato diviso in due sezioni, b2b e b2c. noi vogliamo potare il sistema imprenditoriale delle Marche su nuove piattaforme. “In questa fase abbiamo mobilitato circa 8milioni di euro, tra credito e sostegni diretti. Una cifra, per chi conosce il sistema camerale, rilevantissima. E questo perché siamo camera delle Marche e questo ha spinto la regione di convogliare anche più risorse” conclude il segretario Schiavoni.