di Raffaele Vitali
MONTEGRANARO – Damiano Cagnazzo c’è. Primi allenamenti e poi il debutto, domani, contro Senigallia.
Mauro Gismondi, Roberto di Rosa e Andrea Masini al suo fianco. Insieme hanno scelto il combattivo coach marchigiano: “L’esonero non è mai una cosa piacevole, eravamo tutti fiduciosi sulle scelte. Ma era evidente che serviva un cambio, uno shock. L’1-11 ci ha spinto di prendere la decisione” sottolinea Mauro Gismondi, che parla dalla sede dove un muro è dedicato alla Sutor della rinascita, un altro all’apice dei play off contro Milano e il terzo con tutta la storia. “Non è il primo maceratese che passa per il gialloblù, Pagnanelli e Coppari sono due che hanno calcato il campo, oltre a Marco Caprari. Dopo tre giocatori arriva un coach maceratese” aggiunge Gismondi.
Per il direttore generale Andrea Masini “è una nuova avventura. Noi dobbiamo fare parte della storia di questa società e quindi nostro compito è crescere. Capitano momenti no ed è giusto cambiare, ma il grazie a Baldiraghi è d’obbligo. Faremo il massimo per aiutare Cagnazzo a lavorare. Dobbiamo mantenere questa categoria, perché gli sforzi fatti fino a oggi devono proseguire, l’ambizione che abbiamo ha come base il mantenimento della serie B”.
Se Gismondi è il nuovo presidente della Sutor, Di Rosa è la guida del consorzio di imprenditori che sta dentro la società: “Noi cercheremo di fare ancora di più di chi ha preceduto e tanto ha dato. Noi vogliamo essere una base solida. Nessun volo pindarico, ma abbiamo un progetto di crescita che speriamo vada di pari passo con la costruzione del nuovo palasport (sarà pronto per ottobre 2023, ndr). Noi vogliamo dare a Montegranaro svago e coinvolgimento”.
Di certo Senigallia non è l’avversario più comodo per iniziare, ma Cagnazzo è pronto. “La telefonata della Sutor mi ha stimolato. Sono cresciuto con questa realtà vicina a dove giocavo e allenavo. La Sutor era un riferimento, anche da avversario fin dalle giovanili. Parlare tra queste immagini emoziona. Sento orgoglio e responsabilità, voglio provare a dare una mano”.
Primi allenamenti e conferme: “La squadra l’avevo studiata con i video. Un gruppo giovane che sa bene dove si trova. Ci siamo promessi di fare qualcosa in più, ma c’è del buono”. Tirare fuori una squadra dalel sabbie mobili non è per Cagnazzo una novità. “L’anno scorso a Piombino, stessa classifica deficitaria e ci siamo salvati. C’era scoramento e sfiducia, quando uno perde nessuno è contento. Speriamo che si riesca, tutti insieme, a invertire la rotta. Non semplice partire contro Senigallia, che ha vinto sette partite e proverà ad approfittare del momento di difficoltà. Il loro approccio sarà forte, noi dovremo essere bravi a opporre la nostra voglia di mettere in campo energia ed entusiasmo”.
Chi glielo ha fatto fare? “Qui l’obiettivo è salvare la stagione e la Sutor, che non è un nome qualunque. Questa è una società che non merita l’ultimo posto della serie B. La passione in città so che è un po’ latente, sono certo che tutti potrebbero ricominciare a parlare di basket”. R poi c’è il futuro: “Vorrei essere il coach che porterà la Sutor nel nuovo palasport. Essere scelto per provare a dare una mano in difficoltà e per poi crescere è motivo di orgoglio”.
Tecnicamente la Sutor ha del buono, il neo coach lo dice con chiarezza: “Il gruppo ha delle qualità, alcune non espresse. Giocando a determinati ritmi e magari con più possessi, ci sono giocatori che possono fare molto di più. e sappiamo di avere potenziale sotto canestro. Noi dobbiamo cercare di usare al meglio le qualità di un gruppo che produce pochi assist, ma in realtà fa poco canestro”.
La società, che ha e porte aperte a nuovi innesti dentro ‘Tutti per la Sutor’, è pronta a intervenire sul mercato “ma non ci sarà un giocatore che ci salverà. Il basket è una squadra, poi c’è chi prende più responsabilità”.
L’ultimo messaggio di Cagnazzo è per i tifosi: “LI ringrazio anticipatamente per il supporto. Conosco il loro calore, so che è complicato tifare nei momenti difficili, noi daremo il massimo per renderli orgogliosi”.