PORTO SAN GIORGIO – Non semplice replicare a critiche supportate da fotografie. Quando l’erba è alta, è alta. Quando alle poste ci sono le code, ci sono le code. Questo è quanto documentato dalla consigliera Maria Lina Vitturini. Ma il consigliere comunale Pd Giacomo Clementi reagisce.
“Quello che fa la Vitturini potrebbe sembrare normale all’interno della dialettica politica, se non fosse per la costanza con la quale la consigliera strumentalizza ogni singola questione e per il cospicuo numero di inesattezze scritte in ogni articolo”. E le inesattezze, dal suo punto di vista, Clementi le elenca: “Sembrerebbe che la chiusura delle Poste sia responsabilità dell’amministrazione e che il sindaco abbia potere su tali decisioni. Ovviamente non è così. La società Poste Italiane ha già comunicato il proprio impegno a riaprire in maniera graduale tutti gli uffici chiusi durante l’emergenza e non è certamente competenza del sindaco intervenire in tal senso” sottolinea. Anche se in altre realtà, vedi Monterubbiano e tanti piccoli paesi, la sollevazione amministrativa ha accelerato i tempi.
Sul nodo manutenzioni, dove palese è stato il ritardo di azione, “siamo stati accusati di aver “sprecato” settanta giorni (quelli del lockdown) in cui gli operai del comune, a detta della consigliera, avrebbero dovuto comunque essere operativi, come se per loro non valessero le disposizioni in materia di sicurezza”. E anche sui centri sociali Clementi ha una versione ben diversa dalla Vitturini: “Sono stati gli stessi presidenti dei centri sociali della città che, confrontandosi con l’assessore ai servizi sociali, hanno condiviso l’idea di temporeggiare la riapertura per una maggiore cautela”.
Insomma, nessuna inazione da parte di Loira e della sua amministrazione: “Tutte le nostre forze sono concentrare al rilancio della città attraverso misure concrete, che possano andare incontro alle necessità di tutte le categorie colpite, dalle famiglie alle attività” conclude Clementi.