PORTO SAN GIORGIO – Il nuovo consiglio direttivo della Nardi Juventus si presenta. Cinque membri: Eugenia Saltarelli, Anna Screpanti, Gabriel Ghita, Nereo Tarsi e il presidente Marco Baioni che arriva da Fano. “La famosa calata del nord” sorride. “Ma questo è un consiglio che ha una maggioranza locale, di sangiorgesi” sottolinea mandando una prima frecciata al gruppo dissidente che pochi giorni fa ha sollevato dubbi sulla legittimità del nuovo board.
Baioni chiarisce ogni passaggio, partendo dalla difesa di Gianni Farina, l’ex presidente, a cui lascia subito la parola. “Sono in Nardi dal 2000, consigliere dal 2004 e presidente dal 2021, periodo in cui ho gestito una ripartenza partendo da un disavanzo di 19mila euro, diventati poi 17mila. Poi sono arrivati i contributi Covid, il prestito Coni e oggi lascio una società sana. Qualche istruttore ha protestato per la riduzione di stipendio, qualcuno se ne è andato, ma ho gestito la Nardi come se fosse casa mia, ispirandomi al fondatore Baldassarri che era di Forlì” precisa rivendicando un lavoro portato avanti con la moglie, più che con gli altri consiglieri che partecipavano ma non contribuivano. A sua detta.
“Mi sono lamentato spesso di questa assenza di supporto nella gestione dopo l’entrata in vigore della nuova legge dello sport. Abbiamo lavorato tanto, ma da soli. E questo mi ha spinto a dire che non mi sarei ricandidato. Avevo invitato tutto il consiglio a trovare qualcuno per sostituirmi. Ma dei sangiorgesi che hanno parlato, in palestra non entrava nessuno. Per cui era necessario cercare qualcuno. L’unico che si è fatto avanti è Marco Baioni, presidente del comitato regionale, insieme con la moglie che è una giudice federale. A novembre del 2023 si sono detti disponibili a subentrare per dare una mano, essendo una società storica” prosegue Farina.
Viene così all’iter procedurale. “C’era una scadenza, per questo ho convocato l’assemblea il 29 aprile. Abbiamo anticipato i tempi per agevolare i nuovi entranti”. E poi si toglie i sassolini: “Ma cosa c’entra Garino oggi visto che è nel consiglio direttivo di un’associazione sportiva di ginnastica di Fermo? Fermo sì e Fano no?”.
Riprende la parola Baioni. “In ogni organi abbiamo garantito la sangiorgesità, anche nel nuovo collegio dei revisori dei conti. Vedete, tra tante parole una cosa è chiara: se sono qui per la passione e il desiderio di far crescere questa società che sarà sempre sangiorgese. Non stravolgeremo la situazione. Portiamo l’esperienza necessaria”.
Confermato lo staff tecnico attuale. “Il tesoretto di 120mila euro che Farina è riuscito a garantire servirà a sviluppare i nostri atleti, agonisti e non. Implementeremo il rapporto con la comunità, puntando sull’inclusione delle persone con disabilità. Useremo ogni euro al meglio, non veniamo dal nord per bruciarlo” prosegue Baioni che ha in mano 232 associati.
Cariche elettive a titolo gratuito, garantito il rimborso delle spese se ci si muove a nome della società. “Come presidente avrò il rimborso spese chilometrico federale da Fano a Porto San Giorgio, 0,40 centesimi al chilometro più l’autostrada” ribadisce.
E si arriva al tema più spinoso, il ricorso alla Procura federale che è stato presentato, con la Procura che ha aperto il procedimento, un atto dovuto: “Siamo felici di poter chiarire ogni passaggio e superare i dubbi degli associati. L’assemblea si è svolta nella totale regolarità, con adesioni regolari. Attenderemo il pronunciamento con serenità” le parole della ‘quasi’ avvocata Saltarelli, manca solo l’esame di stato.
E aggiunge Farina. “Le assemblee sono state convocate per tempo e ho avvisato i 54 soci, anche dell’ingresso dei 14 fanesi che poi sono passati in consiglio e in assemblea. La regolarità? Su 54 soci votanti, gli eletti hanno preso tra i 22 e i 37 voti, per i revisori da 24 a 29 voti. Chi ha parlato ha preso mediamente 4 voti a testa, con il massimo di Bragagnolo con 8, primo dei non eletti. E siccome la maggioranza dei soci elettori sono del territorio, direi che la democrazia si è espressa e anche in modo chiaro. Ora spero che si possa lavorare per il bene della nardi, sperando inutili polemiche”.
Baioni ha saputo convincere tutti parlando davanti a tecnici, soci, genitori. “Certo, appena è emersa la sua candidatura i problemi sono scoppiati. C’era un gruppo che evidentemente non lo voleva. Ma lo statuto, approvato il 5 dicembre 2023, era molto chiaro. Però le tensioni sono state continue, anche se noi ci siamo mossi dentro le regole” conclude Farina che ricorda l’assenza di alternative, “nessuno ha presentato un’altra opzione, qualcosa vorrà dire”.