FERMO – Critiche pesanti e continue, ma la sanità fermana ha un estremo difensore: Roberto Grinta. Per il direttore dell’Area Vasta 4 i problemi non ci sono. Respinge al mittente le critiche di ‘Dipende da noi’ e anche quelle dei sindacati, Cisl Fp in testa.
Se si parla di carenza personale, lui risponde con numeri di assunzioni ‘pianificate’ che si spera diventino realtà. Se si parla di vaccini e open day non soddisfacenti, 335 ieri a Montegranaro, risponde magari che a Fano ne hanno fatti 200. Insomma, il bicchiere può essere sempre mezzo pieno.
Ma ci sono 7500 fermani da intercettare, son gli over 50 che ancora non hanno neppure una dose di vaccino. sono lo zoccolo duro che andrebbe raggiunto, ma anche qui c’è del buono visto che a Macerata son 20mila.
Nel mentre, i contagi quotidiani: sono 4.520 i positivi al Covid rilevati nell'ultima giornata nelle Marche con l'incidenza arrivata a 2.460,56 su 100mila abitanti (ieri era 2.524,70 con 5.111 nuovi casi).
Scendono i ricoveri, che sono 360, -11 su ieri. Cinque invece i decessi, di tre uomini e due donne, di età compresa tra 59 e 88 anni, tutti con patologie pregresse che fanno salire il totale a 3.417. Tre sono fermane: un 65enne di Montegiorgio deceduto ad Ancona, un uomo di 75 anni di Fermo e una 82enne.
La provincia di Ancona è ancora quella con il maggior numero di contagi, 1.220, seguita da Macerata con 1.059, Pesaro Urbino con 942, Ascoli Piceno con 619, Fermo con 516, oltre a 164 fuori regione. Contagi più diffusi nelle fasce di età 25-44 anni con 1.155 positivi, 45-59 anni con 1.050, 6-10 anni con 536. I ricoverati sono 360, -11, dei quali 59 in terapia intensiva (-2), 75 in semi intensiva (+5), 226 (-14 su ieri), 22 i dimessi.
Dati che fanno scendere l'occupazione delle terapie intensive al 23%, a Fermo son tre i pazienti, tutti non vaccinati, e quella dell'area medica al 29,5% (dopo che ieri aveva scavalcato il 30%). Sono 47 le persone in osservazione nel pronto soccorso, a Fermo sono ‘solo’ 6 dopo i 16 raggiunti nei giorni scorsi, 224 gli ospiti di strutture territoriali.
Tornando al direttore Grinta, manda un messaggio chiaro ai cittadini: “I livelli essenziali di assistenza, definiti a livello nazionale, sono stati tutti raggiunti dall'Area vasta 4. Quindi finiamola di dire che il Murri non dà risposte, è offensivo verso i professionisti che ogni giorno danno il massimo”.