MILANO/FERMO – Non solo scarpe. L’industria della pelletteria, in primis borse e cinte, ma non mancheranno i cappelli, si ritrova da oggi a Milano grazie al Mipel. La fiera consorella del Micam apre i battenti all’interno dei padiglioni di Fiera Milano Rho.
E lo fa sapendo che Assopellettieri punta su export, sostenibilità e digitale, gli ingredienti base che hanno permesso al settore di chiudere i primi sei mesi con un incremento per produzione industriale (+12,4%) e fatturato (+15%), sostenuti dai recuperi sul mercato interno (+12,2%) e soprattutto dell’export (+17,3% in valore nei primi 5 mesi, nonostante un sensibile rallentamento, in termini di volume, nei mesi di aprile e maggio).
“Sono fiducioso. Questa fiera - osserva Franco Gabbrielli, presidente di Mipel – rappresenterà un primo passo verso il ritorno alla normalità, dopo due anni di incertezza e di spostamenti fortemente limitati da uno scenario globale colpito dalla pandemia e con le sfide che ancora ci attendono, legate in primo luogo alla guerra in Ucraina”.
Non tutto è oro quello che luccica, o almeno no ovunque. E le Marche, anche in questo settore, faticano. A livello di imprese, il saldo nazionale vede le Marche in coda con il poco gratificante record di chiusure: 13 aziende perse contro le sei dell’Emilia e il più quattro della Lombardia. E questo si ripercuote sull’occupazione che cresce a livello nazionale, ma cala nelle Marche e in Abruzzo, che sono ai primi posti per vocazione pellettiera.
Tra le note positive va segnalato il ritorno dei buyers asiatici e la crescita del 15% degli espositori. “Non siamo ancora ai livelli pre Covid, ma ci stiamo pian piano arrivando. Mipel 122 è un grande salone con al centro i temi della sostenibilità, la digitalizzazione, le potenzialità della realtà virtuale e l’attenzione nei confronti dei brand emergenti”.
A livello di prodotti le borse sono il prodotto più venduto (coprono oltre 2/3 in valore dei flussi in uscita nel periodo analizzato) e fanno segnare un aumento del +20,2%; seguono a distanza gli articoli di piccola pelletteria (portafogli, borsellini, portachiavi e oggetti da tasca o borsetta), con una quota del 16% circa (e una crescita in linea con la media complessiva dell’export, +17%). Le cinture (+13%) e la voce “valigie e articoli da viaggio” (+9,4%) mostrano invece recuperi meno marcati; quest’ultima, peraltro, presenta addirittura una contrazione per i prodotti realizzati in pelle (-14%).
La fiera si estende su 4mila metri quadri, spazio riempito da 150 brand. A caratterizzarla sarà, inoltre, il colore, in linea con l’edizione estiva della manifestazione, oltre che l’attenzione alla sostenibilità in tutte le sue sfaccettature. Dall’utilizzo di materiali riciclabili, riutilizzabili e sostenibili per gli allestimenti alla realizzazione di progetti che vedono coinvolte aziende con forte sensibilità verso la tematica. Grande protagonista di questa edizione sarà, inoltre, il mondo digitale con viaggi nella realtà immersiva.
Per quanto riguarda le aree di sbocco, spiccano i mercati nordamericani, destinati ad avvantaggiarsi ancor più dal cambio attuale: gli Usa – quarta destinazione in valore – registrano un incremento del +67% su gennaio-maggio 2021, grazie soprattutto all’alto di gamma (prezzo medio salito del +42%); il Canada (tredicesimo in graduatoria) addirittura un +81% in valore (con un +66% in KG). Situazione variegata nel Far East (+23% in valore globalmente): crescita robusta per Corea del Sud (+42,6%), Giappone (+27,3%) e Taiwan (+63,1%). In calo invece Hong Kong (-9,6%).
Forte (e previsto) rallentamento della Cina, che dopo un +25% nei primi 3 mesi, nel bimestre aprile-maggio ha subìto una battuta d’arresto (-26,3%, che ha portato il cumulato dei primi 5 mesi ad un modesto +3%) a causa dei lockdown messi in atto in diverse importanti città per arginare i focolai della nuova ondata pandemica.
Da non perdere l’iniziativa “The Italian Startup Project” anche a marchi noti, e non più solo a designer e brand emergenti, che si sono distinti per l’idea creativa del progetto, per l’innovazione, la ricerca e la volontà di creare qualcosa in linea con le richieste del mercato.