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Il mondo di Tipicità non ha paura. Moreschi, Banco Marchigiano: "Credito a Pmi e famiglie". Gregori: rendiamo le Marche più attrattive

11 Febbraio 2021

di Raffaele Vitali

CIVITANOVA MARCHE – “Nelle Marche per qualcosa di nuovo”. Tipicità, il festival del bello, torna nella casa del Banco Marchigiano, la banca che sta diventando un riferimento sul territorio. Come stanno le Marche, ma soprattutto come staranno? Il direttore generale Marco Moreschi, il rettore della Politecnica Gianluca Gregori, il patron di Tipicità Angelo Serri e Stefano Parcaroli, Ceo di Med Computer, hanno il compito più difficile, quello di rispondere alla domanda di Marco Ardemagni, giornalista di Radio 2, e aggiungere spunti alle parole chiave, numeri e progetti del mondo guidato da Moreschi che tra le tante sfide ha anche quella di interfacciarsi con imprese che stavano correndo e oggi arrancano.

IL QUADRO ECONOMICO

La prima parola di Moreschi è ‘Insieme’. “Una parola alla base delle strategie”. Ma servono i numeri per iniziare ogni riflessione. La raccolta cresce dell’8%. Ma soprattutto cresce il risparmio gestito del 17%. “Siamo orgogliosi dei risultati, ma anche responsabili per le famiglie che ci hanno scelto”. Come cresce del 65% il lato assicurativo “a cui ci siamo approcciati di recente”. Un tema cardine è quello degli impieghi, degli affidamenti: “Abbiamo erogato circa 120milioni sul territorio. Abbiamo gestito 788 richieste legate alla garanzia 100% dello Stato per 16milioni di euro, la garanzia all’80% per 40milioni e abbiamo gestito anche 2mila moratorie per 170milioni di euro”.

Insomma, sfruttando le misure governative, la banca non ha smesso di erogare credito. “La domanda ora è, quante moratorie celano stadi di vera crisi? Nel 2021 la sfida è comprenderlo per stare vicino alle imprese che meritano” prosegue Moreschi. Il patrimonio è cresciuto del 9%, “non siamo una banca timida nell’erogare credito”. Indice di capitalizzazione del 17%, mentre le principali banche sistemiche ce l’hanno tra il 12 e il 13,5%. “Siamo una banca robusta, forte e che resiste alle onde d’urto del 2020”.

Per brillare, bisogna fare attenzione ai costi che sono progressivamente calati, ma non nella spesa per il personale: “Tutto il personale ha ricevuto un premio straordinario medio di 2300 euro. Un modo per vivere ‘insieme’ la nostra realtà”. Crescono gli impieghi netti sulla raccolta che toccano il 67%. “Siamo una banca liquida pronta a sostenere il territorio. Avendo patrimonio e liquidità possiamo agire. La sofferenza è allo 0,83%, quindi non è più un problema”.

Un altro numero è quello del sostegno al territorio con 400mila euro di sponsorizzazione, poco meno del 10% dell’utile netto che è di 5,4milioni”. Riconoscimenti internazionali, come quello di Eccellenza dell’anno per ‘Innovazione e leadership’, che rendono la banca un riferimento del territorio. Il Banco è stato inserito nella classifica Milano Finanza come miglior banca regionale delle Marche.

Nel 2020 è stata aperta una filiale ad Ancona, “finalmente” ribadisce Moreschi, con i caratteristici spazi aperti e tanto verde “perché vogliamo sedi sempre più sostenibili. E anche per questo abbiamo regalato una bicicletta a ogni dipendente”. E ora il 2021: “Diventeremo interregionali, con la fusione con la Banca del Gran Sasso d’Italia, che si muove tra L’Aquila, Teramo e Roseto. “Arriveremo a 28 filiali, contro le 13 di quattro anni fa e copriremo sei province”.

Un mondo che sembra perfetto, ma la ricetta Moreschi non la svela neppure ad Ardemagni: “Noi facciamo squadra, ognuno si può esprimere al meglio abbinando competenza tecnica e visione”.

Il rettore Gregori riparte dal territorio: “Veniamo da troppi processi di centralizzazione che hanno allontanati sistemi dal territorio. Se pensiamo alla valutazione del merito di credito, un tempo era legato alle relazioni, oggi con parametri non connessi. Quindi, fondamentale è la banca del territorio”. Poi ci sono i numeri, il suo pane quotidiano: “Crescono i prestiti alle Pmi, ma anche i depositi delle famiglie. Fotografia delle diseguaglianze, ma anche il fatto che molte Pmi si sono indebitate. “Saranno in grado di restituire le risorse, visto che il rating peggiorerà?”.

Per Gregori è fondamentale la clusterizzazione, poi ci sono le reti e il prestito di filiera. E c’è il tema delle competenze, che la Politecnica rafforza con cinque nuovi corsi. Le Marche ce la faranno a rialzarsi, ma c’è un problema che attanaglia anche l’economista della Politecnica: “Il calo demografico. Ci sono paesi che muoiono perché se ne vanno le imprese, ma anche le persone. Le previsioni demografiche sono catastrofiche, il rapporto è 40 morti per dieci nascite. Il grande lavoro che dobbiamo fare ‘insieme’ è agire sull’attrattiva della Regione”.

IL RUOLO DI MED COMPUTER

Parcaroli, volto di una delle imprese più innovative, punta su cinque parole chiave. La prima è creatività o meglio problem solving: dare una risposta nuova ai problemi antichi. Ed ecco l’innovazione, che non è per forza legata alla tecnologia. La seconda è esperienza. La terza e quarta sono esclusiva e originalità di esperienza e prodotto. Offerte sempre più profilate, per ogni settore. Infine, sistema ovvero il network, l’aggregatore che è fondamentale anche per le start up.

E sistema è Tipicità: “Siamo un modello vincente di coesione. Noi insieme – conclude Angelo Serri - raggiungiamo ogni angolo e superiamo i confini”. Anche con format innovativi e reti sempre più larghe, ma che lasciano passare solo il buono.

@raffaelevitali

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