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Il modello Yuasa e le sirene delle big: Ortenzi si racconta all’Itet. “Ho scelto di rimanere, meno soldi ma un progetto”

3 Marzo 2025

FERMO - L’occasione gliel’ha offerta l’Itet Carducci Galilei, grazie al lavoro dell’associazione ex Allievi guidata da Enrico Paniccià. Così, Massimiliano Ortenzi, allenatore della Yuasa Battery Grottazzolina, squadra che milita nel massimo campionato della Superlega, ha potuto raccontarsi e soprattutto aiutare i ragazzi a riflettere su una serie di valori e concetti.

Paniccià lo ha voluto fortemente: “La sua testimonianza, sul piano motivazionale e sportivo, è per accendere una scintilla in voi che siete qui perché possiate alimentare i vostri desideri e scegliere la strada per costruire il vostro futuro” ha introdotto l’imprenditore dopo i saluti della padrona di  casa, la dirigente Francesca Iormetti. Ad ascoltare gli studenti dell’indirizzo economico sportivo.

“Per arrivare fino a qui, al massimo livello come allenatore, ho ascoltato me stesso, le mie passioni, il mio desiderio di diventare allenatore, nonostante tutto. Ho affrontato sacrifici, rinunciando a studiare Storia Contemporanea a Bologna e andando anche contro alle aspettative della famiglia” ha esordito il coach, reduce dal ko nel derby contro la Lube, interagendo con il giornalista Raffaele Vitali.

“La spinta che avvertivo dentro me era quella di allenare, a cominciare dai più piccoli: avere un'idea, un sogno e qualcuno che ti aiuta a coltivarlo è fondamentale, era questo il senso che sentivo di voler dare al mio percorso di vita per aiutare gli altri che nutrivano interesse per questo sport”. In primis i giovani, che sono una colonna del sistema Grottazzolina, nato a Montegiorgio, e del modo di condurre: “I sogni – ha ribadito l’allenatore – nascono alla vostra età”.

La chiacchierata è stata lunga, quasi due ore, con tanto di domande da parte degli alunni, tra un’analisi swot e un messaggio motivazionale, che aveva però la forza della realtà, quella che Ortenzi ha saputo concretizzare e non vuole lasciare. “Vedete, uno dei momenti più difficili che ho vissuto non è legato alle sconfitte, ma all’aver avuto la forza di dire di no a due proposte importanti, di città grandi della pallavolo, aa contratti molto più ricchi. Ho scelto di restare in un sistema che ho contribuito a costruire e che sono convinto di poter aiutare ancora a crescere e consolidarsi” prosegue.

Un sistema che è stato in grado di superare un girone di andata in Superlega senza vittorie, dopo anni di successi, senza mettere in discussione il suo allenatore, che da più giovane della serie A è diventato anche il più giovane a salvarsi in Superlega con una squadra al debutto: “Il mio è un mondo fatto di sacrifici. Ho dovuto togliere tempo alla mia famiglia, ai miei figli. Ma poi hanno capito di essere stati parte di qualcosa di importante, hanno colto il valore del progetto”.

Le sfide sono continue, come per gli studenti che ogni giorno affrontano voti, lezioni e pianificano il futuro. “A 20 anni, tornato da Bologna ho iniziato a lavorare con mio padre elettricista. Il percorso sembrava scritto per me, ma la passione era troppo grande. Ho lasciato qualcosa di sicuro per un sogno, è vero. Sono stato incosciente, ma ci ho creduto e ho lottato, senza smettere mai di studiare, di formarmi, di trovare nuovi stimoli” ha concluso Ortenzi prima di essere circondato dai tanti ragazzi.

Studenti desiderosi di saperne ancora di più, affascinati da quel rialzarsi dalle sconfitte “grazie al gruppo, al ‘non mollare mai’ che non è un urlare contro il sistema, ma la capacità di allenarsi, di starsi vicini e di avere fiducia l’uno nell’altro” la chiosa con il grazie finale della dirigente Iormetti e del presidente Paniccià.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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