MONTEGRANARO - Un finanziamento Pnrr, Next Generation Classroom, da 140 mila è stato intercettato dall’Isc di Montegranaro. “Una responsabilità che però abbiamo messo a terra” introduce la dirigente Chiara Cudini. Risorse per modernizzare la didattica investendo sui laboratori presenti e portando novità.
Il trenta per cento è stato destinato alla creazione di due stanze con metodologia Snoezelen, l’aula multisensoriale nata in Svezia, entra così nella scuola. È la prima della provincia di Fermo a dotarsi di questo nuovo sistema didattico.
“Ne sono venuta a conoscenza e ne ho colto la potenzialità. Parliamo di una stanza inclusiva che può generare benessere negli studenti e nei docenti. Magari in futuro anche ai genitori. Oggi si realizza un sogno” ribadisce la dirigente con la voce tremolante per l’emozione.
Un gruppo di progetto ha lavorato per realizzare le due classi. “Il comune ha tinteggiato al meglio le stanze. Una colore blu cobalto nel plesso di San Liborio e una azzurra a Santa Maria”. L’amministrazione ha anche supportato l’adeguamento dell’impianto elettrico.
Il progetto operativo, partito due anni fa, è stato realizzato da un team formato da Marrozzini, Cimadamore, Nardi, Cappella, Bernesi e Galletti. “In questa scuola c’è una condivisione di intenti che va al di là dell’amministrativo”.
All’inaugurazione non sono voluti mancare la dottoressa Torretta dell’Usr provinciale, Carlo Popolizio per la Prefettura, Bracalente per l’associazione Granarium, l’ex onorevole Lucentini, il genitore Angeletti che ha donato 200 libri da inizio anno e diversi docenti.
Ma come funziona? “E’ un’aula da maneggiare con cura in cui l’alunno può muoversi autonomamente, con il docente che osserva e annota come il ragazzo reagisce agli stimoli e li dosa per trovare l’equilibrio. Un apprendimento sensoriale che riparte dalle sollecitazioni primordiali” prosegue. “Parliamo spesso di disagio giovanile, questa può essere una strategia, per fare in modo che gli alunni stiano bene” ribadisce trovando la condivisione della prefettura.
Daniela Marrozzini con la sua descrizione anticipa l’ingresso fisico nella stanza: “Snuffelen e Doezelen sono le due parole che unite creano la stanza . All’interno ci si muove in rapporto 1 a 1 o con un piccolo gruppo, non è un lavoro di classe. L’accompagnatore prima si forma e già sa che deve parlare pochissimo. Osserva e prende appunti, coglie le comunicazioni non verbali e anticipare la conoscenza dei sensi dell’alunno. Al massimo ci si passano 25 minuti.
La Snoezelen non è un luogo di lezione, punta a creare una relazione più profonda ed evita di dare giudizi. “Il primo obiettivo è migliorare le relazioni significative e potenziare il funzionamento sensoriale, che poi incide sull’attività cerebrale. Porta a una riduzione dell’ansia, dello stress da prestazione. Migliora l’inclusione e in prospettiva le competenze emotive e sociali, oltre che l’autostima” prosegue.
Non va usata per risolvere le crisi comportamentali: “Questo è la prima indicazione che ci hanno dato”. All’interno si trovano un divano con casse subwoofer, il pouf morbido, il pannello sensoriale, la colonna d’acqua, la palla specchi, il proiettore, la fontana di luce, parete d’acqua. Il tutto immerso in luci soffuse e colori concilianti.
Soddisfatto il sindaco Endrio Ubaldi: “Stiamo lavorando per darvi spazi. Lucentini a Roma sta cercando risorse per acquistare la sede, per poter così liberare le aule al piano terra dove si trovano i laboratori dell’Ipsia calzaturiero. Le scuole sono al centro della nostra attenzione, abbiamo riaperto anche le scale rosse e poi stimo procedendo nell’arredo urbano. Ben vengano le scuole nuove, ma viviamo bene quelle che ci sono”.
‘I sensi sono le porte attraverso cui l’anima esplora il mondo’ è la frase di Leonardo Da Vinci che dà la carica al corpo docente dell’Isc diretto da Chiara Cudini: 21 gli insegnanti formati che si muovono tra i mille alunni dell'Isc, 600 a San Liborio e 300 a Santa Maria, dove le stanze multisensoriali sono pronte a conquistare tutti.