di Raffaele Vitali
FERMO - Tra pochi giorni il mondo della Salute si incontrerà ad Ancona grazie al G7. Il prequel è stato affidato ai direttori generali delle Ast marchigiane. Tra di loro, Roberto Grinta, dg dell’Ast di Fermo. Che ha preso la parola dopo l’intervento dell’assessore Filippo Saltamartini e di quello all’edilizia sanitaria Francesco Baldelli.
“Il Governo ha scelto Ancona per un appuntamento come il G7 mondiale della salute. Una vetrina sulla regione e sul sistema sanitario modificato dalla giunta Acquaroli: andiamo oltre l’ospedale unico pe runa sanità più vicina ai cittadini” ha introdotto Saltamartini.
Nel piano regionale, l’Ast di Fermo può diventare davvero un modello, grazie ai due nuovi ospedali in via di completamento. “In Italia sei ospedali su dieci hanno più di 70 anni. Questo significa manutenzioni che costano e privano così di risorse le azioni per la sanità. E poi non sono pensati per chi ci lavora, basti pensare che un infermiere compie 14mila passi di media al giorno all’interno delle strutture per fare il proprio lavoro a servizio del paziente. Ecco perché costruiamo nuove strutture sanitarie e ospedaliere, migliori servizi e un’attenzione al personale” ha chiarito Baldelli.
Parlare di Fermo significa, come ricorda Salvi, il sottosegretario regionale con la delega alla Sanità, partire dai due ospedali per acuti, Fermo e Amandola. “La città dei Sibillini disterebbe solo 48 chilometri dal capoluogo, ma con un tempo di percorrenza di un’ora era necessario garantire un presidio qualificato”. Ci sono poi nel Fermano quattro case e due ospedali di comunità. “Uno che funziona molto bene è quello di Sant’Elpidio a Mare” chiosa Salvi prima di lasciare la parola a Grinta.
Per il dg un rapido passaggio sugli ospedali prima di immergersi nel tema territorio. “Abbiamo 372 posti letto nel nuovo nosocomio, 290 ordinari distribuiti su tre blocchi. Se non ci saranno intoppi, nel 2025 lo inaugureremo” sottolinea con un pizzico di orgoglio che mette anche su Amandola: “Un ospedale in zona disagiata, funzionale a tre province, che sarà utile in particolare per le patologie relative alle persone in età avanzata”.
La soddisfazione raggiunge il livello più to quando parla di Sant’Elpidio a Mare, “la vera casa di comunità, unica nelle Marche, e una delle poche a livello italiano dove riusciamo ad avere l’integrazione con 14 medici di medicina generale che assorbiscono e rispondono alla domanda di fabbisogno dei 18milaa abitanti che gravitano in zona”.
Che funzioni lo dimostra con un dato, che colpisce anche il sottosegretario Salvi: “Gli accessi del pronto soccorso di Fermo, unico della provincia, presentano un solo comune in calo: un meno 40% da Sant’Elpidio a Mare. Questo perché il contratto stipulato in via sperimentale con i medici di base, permette che possono lavorare anche il sabato, garantendo assistenza completa sul territorio. Non a caso a livello regionale di sta lavorando sul modello elpidiense. È il futuro per rispondere sul territori”.