FERMO - “Quanto è bella, quanto ci mancava. Finalmente possiamo pregare Santa Rita”. Queste alcune delle parole che si sono scambiati i tanti fedeli che attendevano da otto anni che le mani di Rocco Pennacchio, arcivescovo di Fermo, si appoggiassero al possente portone del Santuario della Misericordia. Un gesto semplice, dopo un Padre Nostro, dal grande significato.
La chiesa è stata finalmente recuperata, sono terminati i lavori da quasi 700milaa euro dovuti ai danni causati dal sisma. che erano stati tanti e diversi. Non facile il lavoro dell’architetto Paci di Pesaro che ha guidato un team ben assortito, inclusa l’impresa locale che non si è mai tirata indietro.
“Una chiesa di riferimento per la comunità. Sono stati bravi gli Agostiniani a non dispendere un patrimonio di fede e vicinanza, continuando a celebrare l’eucarestia nonostante le porte chiuse”. E così, non deve stupire la folla che ha sfidato il caldo del pomeriggio per esserci, per ascoltare il coro, per condividere la gioia con il sindaco Paolo Calcinaro e il commissario alla ricostruzione Guido Castelli.
r.vit.