FERMO – Ci siamo, i confini non esistono più, da mercoledì gli umbri, si spera, potranno tornare a mangiare il pesce sulla costa marchigiana e via dicendo. “Non c'è in Italia alcuna situazione critica relativa all'epidemia di Covid-19”. La conferma arriva dal ministro della Salute Roberto Speranza al termine del vertice convocato dal premier Giuseppe Conte con i capi delegazione della maggioranza.
"Il decreto legge vigente prevede dal 3 giugno la ripresa degli spostamenti infraregionali e al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti” sottolinea ribadendo però che da qui a martedì continuerà ad essere monitorato l'andamento della curva. Nel corso della riunione di governo a Palazzo Chigi è stata confermata la data del 3 giugno anche per l'apertura dei confini nazionali ai paesi europei. Per i paesi extra Ue resta per il momento confermata quella del 15 giugno.
I dati dell'Istituto superiore di sanità spingono verso la riapertura dal 3 giugno, ma sempre facendo attenzione perché, secondo l’Iss, “l'incidenza dei casi è molto eterogenea sul territorio nazionale, ci sono Regioni con un numero molto elevato e altre a basso contagio”.
I sacrifici importanti del lockdown hanno prodotto questi risultati. “Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa con gradualità aveva ribadito prima del vertice con i ministri il premier Conte. Il famigerato Rt (l'indice di trasmissibilità del virus) è sotto l'1 in tutte le Regioni, il trend dei nuovi casi è in diminuzione e anche se alcuni territori hanno ancora una base numerica molto alta, c'è una buona capacità di reazione del sistema sanitario. Dunque discorso chiuso? Se i dati non precipiteranno nei prossimi quattro giorni, si.
Per riaprire i confini non ci sarà neanche bisogno di un nuovo Dpcm: quello in vigore prevede infatti il divieto di spostamenti infraregionali fino al 2. Decidendo di riaprire tutto il paese, il governo dovrà però tenere conto di due elementi. Innanzitutto, nell'analizzare i dati, gli scienziati hanno sottolineato più volte che il virus è tutt'altro che sconfitto, visto che sono già stati individuati «nuovi focolai» e che la situazione è “epidemiologicamente fluida” in molte Regioni.
Dunque se anche si decide di riaprire ci deve essere il “rispetto rigoroso” delle misure di distanziamento, igiene e divieto di assembramento. Il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia sentirà uno ad uno i presidenti delle Regioni - al momento non è infatti prevista una riunione della Conferenza Stato-Regioni - proseguendo quel confronto che va avanti ormai da una settimana e che continuerà fino al 3. Ribadendo un concetto già espresso: si riparte tutti insieme.