AMANDOLA – Tanta voglia di miele. L’acacia ha ritardato un po’ ma quest’anno ci sarà: la prima buona notizia per gli apicoltori marchigiani arriva dalla Coldiretti.
Un settore in crescita: negli ultimi 5 anni è aumentato il numero di attività, circa 3.200 (+159%) per 77mila alveari (l’11,5% in biologico). Lo rivela Coldiretti Marche pronta a partecipare con i suoi apicoltori alla grande sfilata dei “Mieli d’Italia”. In prima linea, con tute, guanti e attrezzi di lavoro per difendere questo insetto che svolge un ruolo insostituibile per l’ambiente e per l’uomo.
La stagione 2022 nelle Marche è iniziata un po’ in ritardo: siccità, temperature superiori alla media di giorno e basse temperature notturne hanno influito sulle piante ma almeno non si è assistito alle gelate che lo scorso anno azzerarono le produzioni di acacia e di millefiori primaverile, mettendo alle corde anche castagno e millefiori estivo.
Le Marche sono la quinta regione d’Italia per densità di attività rispetto alla superficie regionale dietro Trentino Alto Adige, Liguria, Veneto e Umbria. Tra le province è quella di Ancona a ospitare il maggior numero di attività con 1023 produttori. Seguono Pesaro Urbino (858), Macerata (701), Ascoli (466) e Fermo (322).
“L’apicoltura è la grande protagonista della biodiversità. Le api, infatti, con il loro lavoro quotidiano, sono fondamentali per mantenere l’equilibrio degli ecosistemi e per questo vanno difese” commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche.