FERMO – “C’è una gran voglia di tornare a lavorare “in un certo modo”, seguendo quella stagionalità stravolta prima da anni di pandemia, e ora dalla crisi economica. In passato, riuscivamo ad operare con una programmazione certosina e questo modus – spiega Monia Amaranti, imprenditrice marchigiana alla guida di Confartigianato Moda - era sicuramente vantaggioso per tutti”.
Spirito alto, collezioni pronte e tanta voglia di fare bene per il comparto Moda in vista di Micam, Mipel, The One e White oltre all’Obuv di Mosca. A dare fiducia sono i numeri dell’export. Per Confartigianato le esportazioni dei settori a maggiore concentrazione di micro e piccole imprese - alimentare, moda, legno, mobili, metalli, stampa e altre manifatture (in particolare gioielleria e occhialerie) - sono aumentate del 23,5% a Macerata (pari a 162 milioni di euro in più), 24,5% ad Ascoli Piceno (+ 76,9 milioni) e, record, a Fermo del 37,9% (pari a 201,6 milioni di euro).
Guardando solo alla moda, Fermo continua a dominare con un +39,7% nel 2022 e 196milioni di euro in più, segue Macerata, +29,3%, pari a 119 milioni di euro in più, e poi Ascoli Piceno, +32,2% pari a 60,1 milioni. “E questo – prosegue la Amaranti – nonostante il calo del mercato russo, pari a -18,9%”. Compensano la Cina (+120,5%), Stati Uniti (+54,5%) e Regno Unito (+53,6%).
“Crescite inferiori, ma sostenute per Germania e Francia, rispettivamente +23,4% e +23,9%. L'augurio - commenta Moira Amaranti, presidente nazionale della Calzatura di Confartigianato Imprese - è che si continui a puntare e ad investire su quei distretti industriali che sono ancora la costola produttiva del nostro Sistema Paese. Il Made in Italy è sempre quel brand dalle potenzialità uniche”. Potenzialità che il supporto di regione e Camera di commercio rendono ancora più reali ricorda Paolo Capponi, Responsabile Export Confartigianato.