FERMO – “Temiamo che per il Covid le vaccinazioni saranno poche, le persone sono sfiduciate. E invece bisogna crederci”. Parte da qui Anna Maria Calcagni, presidente dell’Ordine dei Medici di Fermo, ma è solo un modo per accendere un faro sul futuro, su quei giovani in cui lei crede. Tanto da bissare il corso in Biologia con Curvatura Biomedica al Liceo Scientifico Tco di Fermo e in quello del Polo Urbani.
“Una opportunità, lo dimostrano i numeri”. Il primo corso è partito nel 2018 a Fermo, due i trienni terminati. “Nel 2021 ci ha contattato lo Scientifico del Polo Urbani, aumentando l’impegno per l’Ordine. Dobbiamo garantire 12 medici all’anno per la formazione di ogni istituto. Ma ci siamo riusciti”. I due corsi sono coordinati da Giuseppe Ciarrocchi per Porto Sant’Elpidio e Franco Rossi per Fermo.
Il Tco ci ha creduto prima di tutti, intercettando l’inizio della sperimentazione nazionale. “I primi iscritti furono 31 nel 2018/2019, l’inizio di una collaborazione tra docenti e medici, abili ad accordarsi sulla programmazione delle attività e sui contenuti” spiega la dirigente Marzia Ripari.
Negli anni il numero degli iscritti è aumentato sensibilmente. Nel 2019/2020 si sono iscritti 54 studenti, 112 nel 2020/2021. “La pandemia ha inciso sull’attività, ma a distanza abbiamo lavorato, nessuno si è tirato indietro”. Nel 2021/2022 sono 93, mentre 94 nel 2022/2023. “Studenti che hanno ogni due mesi un test molto ferreo” prosegue. Un lavoro importante partito con Bernardino Scialè e Tolmino Rossi, primi componenti del comitato scientifico con la dirigente e la presidente.
Numeri che volano, anche se i posti ufficiali sono 30, quelli che al termine del triennio ricevono un attestato ministeriale. “Gli altri ascoltano, sono auditori. Si formano e alla fine hanno un attestato della scuola”. Che il corso di Biologia con curvatura biomedica funzioni lo dimostra anche il dato dei ritiri: solo 40 in questi anni. “Ed è – riprende la presidente Calcagni – un buon segno, significa consapevolezza che la strada intrapresa non era quella giusta”.
Non è facile eseguire al mattino le elezioni normali e poi quelle pomeridiane specifiche, ma i frutti poi si raccolgono. “Più del 20% degli alunni è entrato a Medicina. Molti quelli che scelgono infermieristica o Veterinaria. Grazie a questa preparazione, sono sempre di meno quelli che poi abbandonano il corso di laurea dopo uno o due anni”.
Per creare giovani diplomati sempre più pronti e convinti, la novità di quest’anno è il corso propedeutico al triennio. “Una nuova sfida per la scuola, ma anche per i medici che dedicano il loro tempo gratuitamente alla formazione di giovani che potrebbero presto essere operativi nelle loro stesse corsie”. Come i 29 medici chirurghi che domani giureranno al teatro dell’Aquila, insieme con tre nuovi odontoiatri.