Le tecniche di marketing sono le più diversificate. C’è chi punta sull’influencer, il personaggio di punta che ha milioni di follower. C’è chi punta sulla foto ben fatta del piatto con sopra una tagliatella. C’è chi si affida alla manifattura, riprendendo le mani sapienti dell’intrecciatrice di paglia o la sarta delle scarpe. C’è poi chi sceglie la tecnica alternativa: la gaffe.
Come può un comune emergere in un territorio in cui si parla solo dell’albero meccanico di Fermo e delle luci blu di Ascoli Piceno? Colpendo l’immaginario collettivo con una serie di errori che a questo punto sembrano essere stati pianificati.
Solo così si spiega il caos dello scivolo per slittini che prima arriva, poi scompare e infine ritorna più corto e di certo non bello esteticamente, con quei pali di ferro che danno tanto l’idea di un cantiere. Solo così si spiega la scelta di un presepe vivente l’8 dicembre prima che Gesù sia nato, in modo da anticipare tutti gli altri che ce l’hanno consolidato come Falerone e Montegranaro, oltre che la debuttante Fermo.
Solo così, infine, si spiega un videomapping sullo scheletro più brutto del centro cittadino, l’Excelsior, con tanto di errore nello scrivere Christmas che a Porto San Giorgio viene italianizzato in Cristmas. E dispiace dirlo, perché inserito all’interno di una brillante iniziativa promossa dai locali.
È una scelta, ormai evidente, che riprende l’andreottiana frase ‘non importa che se ne parli bene o male, ma che se ne parli’. Pagherà come scelta? I commercianti sapranno dare la risposta dopo la Befana. Perché, non va mai dimenticato, i Comuni investono nel Natale per far vivere i locali e i negozi. E al sindaco Loira va riconosciuto che di risorse ne ha messe tante a disposizione dei suoi assessori. Del resto, per lo spirito cristiano ci sono le chiese e le case, c’è l’intimità personale.
A questo punto, che si faccia davvero delle gaffe inanellate un filo conduttore. Se Civitanova è sopravvissuta alle palme falliche, trovandone anzi pubblicità nazionale, Porto San Giorgio non avrà problemi a ritrovare l’h mancante che ha mandato in visibilio la pagina social di Degrado Postmezzadrile e i suoi 46mila iscritti.