di Raffaele Vitali
Il club del bello. Cresce sempre più Minerva Hub, il mondo creato da Matteo Marzotto insieme a soci di diverso peso e tipologia. Passo passo stanno plasmando una realtà industriale leader nel campo delle finiture e materiali per accessori di alta gamma.
In pochi mesi Marzotto, grazie a un fondo che si muove dietro le quinte, il Private Equity Xenon, e l’incontro di due realtà come Ambria Holding e Xpp Seven, sta inglobando aziende che brillano nei principali distretti. Senza una logica territoriale, ma totalmente legata alla qualità del prodotto che producono. E così, Minerva Hub dopo aver acquisito la bolognese Jato 1991, avendo già al suo interno il gioiello Sp Plast Creating di Grottazzolina, ha acquisito la Gruppo Meccaniche Luciani, azienda di Corridonia, specializzata in stampi. È la seconda mossa nelle Marche e potrebbe non essere l’ultima.
“Aggrega, rinforza e valorizza. Il tutto – spiega Marzotto – dando alle nuove entrate la possibilità di diventare azioniste del gruppo”. Chi accetta le offerte di Minerva Hub sa di avere una possibilità: “Se dopo 30 anni di successi decidi di accettare un compagno di viaggio è perché – commenta Jacopo Giuseppe Tonelli, fondatore di Jato 1991 – sai che solo così abbiamo possibilità che altrimenti ci sarebbero precluse”.
Oggi Minerva controlla aziende che si occupano di galvanica, ricami, pelli pregiate, plastica e catene. “Non ci fermiamo, offriamo servizi e prodotti molto diversi nel settore dell'accessorio di alto di gamma e - spiega il presidente Matteo Marzotto - abbiamo in mente delle azioni che porteranno la piattaforma a crescere”.
Questo accadrà perché il gruppo ha un obiettivo chiaro: chiudere il 2023 con un fatturato di 300 milioni, contro i 180 milioni del 2022 e i 50 milioni di Ebitda. “Il gruppo - chiosa Prestigiacomo - cresce quasi del 40%, più dei nostri clienti”.
Nonostante guerra e caro energia. “Oggi – spiega Marzotto - l'acquisto di un bene di lusso è più frutto di un ragionamento avveduto che di un desiderio di impulso. In questo scenario, «i nostri imprenditori hanno le migliori competenze al mondo e Minerva forse è il più grande hub al mondo per servizi e prodotti per l'accessorio di lusso”.
Il gioiellino di Corridonia, creato nel 1969 dai fratelli Luciani, è un ulteriore tassello di questa strategia che permette a Minerva Hub di chiudere l’anno con 13 soci, come previsto. Un’azienda che oggi è in mano alla seconda generazione che da tempo ha saputo investire in tecnologia, diventando 4.0.
“Un sistema che aggrega e – conclude Marzotto - stabilizza, soprattutto nel momento delle grosse crisi, è un passaggio culturale: che un piccolo o medio imprenditore italiano venda il 100% della sua azienda reinvestendo nel gruppo non è una banalità”.
Minerva Hub, forte dei suoi 700 dipendenti complessivi, ha ora le gambe per arrivare a Roma e chiedere al Governo di agire, di iniziare a investire davvero nel campo della formazione “visto che come tanti facciamo fatica a trovare manodopera qualificata che permetta così di preservare questo saper fare non è solo una questione economica ma culturale” (foto Ansa).