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Il lusso blocca gli ordini, si fermano le manovie di mezza Italia. "La moda vive con la Cina, vale il 25%, ecco come entrarci e crescere"

8 Febbraio 2024

MONTEGRANARO – A poche giorni dall’apertura del Micam, di Mipel e Lineapelle, una notizia scuote il mondo imprenditoriale: il lusso frena. Cosa significa questo? Che ci sono interi distratti in difficoltà. Il problema l’aveva già vissuto quello campano a fine anno, ne aveva parlato anche la presidente di Assocalzaturifici durante l’assemblea dei calzaturieri di Confindustria Fermo, oggi esplode il caso in Toscana.

Perché se i brand non vendono, hanno una sola scelta da compiere: bloccare gli ordini ai propri terzisti. Che sempre più lavorano monomarca rendendosi così completamente dipendenti dal padrone. Il distretto fermano in questo è leggermente differente, ma la crescita di piccoli e medi imprenditori che lavorano per altri è sempre maggiore. Regole del mercato, si dice, ma è anche il mercato che conferma che no di solo lusso vive la moda.

Uno de motivi della frenata è legato alla Cina. Tra il 2017 e il 2021, il mercato del lusso in Cina ha triplicato le proprie dimensioni. Tuttavia, il boom di questo mercato ha rallentato la propria corsa nel 2022, per via dell'impatto del Covid-19, per poi tornare a crescere del 12% nel 2023. Lo scorso anno, tuttavia, si sono registrate differenze di crescita significative tra i brand e performance contrastanti nei diversi trimestri dell'anno.

La speranza degli analisti è che il 2024 vedrà una crescita. Secondo il China luxury report di Bain & Company “i fondamentali del consumo di lusso in Cina rimangono solidi nel lungo periodo, pur con alcune incertezze nel breve termine legate alla velocità di ripresa della fiducia dei consumatori e all'evoluzione dello shopping all'estero. In generale, ci attendiamo un altro anno positivo per il consumo cinese di lusso all'estero, in particolare nelle destinazioni asiatiche, anche alla luce delle diverse strategie di pricing tra Cina continentale e mercati esteri, che giocano un ruolo cruciale in questa partita”.

Servono quindi strategie globalmente armonizzate, come ribadisce Claudia D'Arpizio, senior partner e global head fashion & luxury di Bain. ''Nonostante il solido rimbalzo messo a segno lo scorso anno, il mercato del lusso cinese non è ancora tornato ai livelli del 2021” prosegue Federica Levato, senior partner ed Emea leader fashion & luxury di Bain & Company.

Tra le categorie, in particolare, moda, lifestyle e gioielleria hanno guidato il forte recupero, con tassi di crescita compresi tra il 15% e il 20%. La pelletteria è cresciuta del 10%-15%, mentre il segmento Beauty ha registrato lo scorso anno un incremento di circa l'8%, trainato soprattutto da profumi e makeup.

C’è poi Hainan, l'isola che sarà duty-free entro il 2025, che è al centro degli investimenti da parte dei brand: qui le vendite sono incrementate di circa il 25% nel 2023 rispetto all'anno precedente, grazie al ritorno di molti turisti nazionali e delle misure di stimolo attuate dal governo. Il turismo transfrontaliero cinese si riprenderà completamente entro la fine dell'anno, con destinazioni come Hong Kong e il Giappone che si riveleranno le scelte preferite dei consumatori. Ed è qui che i calzaturieri devono farsi trovare pronti.

Nel 2023, il consumo cinese di lusso ha rappresentato circa il 22%-24% del totale mondiale, ma entro il 2030, il consumo cinese rappresenterà il 35%-40% del mercato globale. La Cina continentale che supererà il 24%-26%, consolidando la sua posizione come uno dei principali mercati del lusso a livello globale.

"Per avere successo in questo momento di mercato, i brand possono seguire alcune strategie. Innanzitutto, valorizzare i propri prodotti iconici: i consumatori valorizzano gli investimenti a lungo termine nei periodi di maggiore incertezza e volatilità. Poi, in questo contesto, i brand con una maggior concentrazione di very important clients (vic) si sono dimostrati più resilienti. I brand di nicchia che hanno costantemente investito nella costruzione della desiderabilità del marchio negli ultimi anni hanno ottenuto successo. Infine, il vantaggio di scala dei brand di maggiori dimensioni consente di realizzare eventi di marketing di alta qualità e fornire servizi eccezionali in negozio” concludono le esperte.

r.vit.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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