*Il lungo corridoio della Cardiologia dell'ospedale Murri di Fermo. Per pura casualità e fortuna, faccio una tac coronarica, nessun sintomo, nessun fastidio, nulla che ostacolasse i miei 15mila passi al giorno e la vita frenetica, che scorreva tra lavoro, impegni e riunioni. La diagnosi mi lasciò incredulo e disorientato: "Arterie coronariche con forti restringimenti si consiglia intervento urgente".
Mi son affidato alla Cardiologia di Fermo. Il Primario Paci mi ha fissato un ricovero quasi immediato. L'intervento eseguito da un'equipe diretta dalla dottoressa Elisa Nicolini del Lancisi di Ancona ha avuto una durata più lunga del previsto, ma il mio essere cosciente mi ha permesso di assistere mentre mi installava 4 stent coronarici. Per la prima volta, in una vita sempre in corsa, mi ritrovavo a dover frenare e trascorrere in ospedale, in assoluto riposo, il post operatorio.
E' in quei giorni che ho avuto modo di osservare "il lungo corridoio" della cardiologia, a metà del quale in un piccolo salottino, trascorrevo parte di quel tempo a leggere a pensare fino al tramonto. Ogni sera vedevo la dottoressa Paci, ripercorrere quel corridoio prima di lasciare il reparto, per una ulteriore visita ai pazienti. Notavo la sua grande disponibilità, i modi garbati, l'ascolto attento e la gentilezza con cui riusciva a dare conforto ai tanti pazienti che la avvicinavano per chiedere informazioni, chiarimenti, o rassicurazioni.
Va quindi il mio plauso alla Cardiologia del Murri di Fermo. Là dove tanti contestano la sanità, posso dire di aver trovato, sia dal punto di vista medico che umano, un reparto gestito con professionalità e competenza”.
Lettera firmata