di Raffaele Vitali
ANCONA – Entra tra gli applausi Giorgia Meloni, la aspettava Francesco Acquaroli nel quartier generale illuminato a giorno nella zona industriale di Ancona. Il nuovo governatore della regione Marche la abbraccia con forza. Un abbraccio vero, da amici, pieno di stima. Giorgia Meloni ci ha messo la faccia per Acquaroli. Lo ha voluto, lo ha difeso, lo ha sostenuto, ma lo ha anche fatto correre con le sue gambe. E lui l’ha ripagata.
IL GRAZIE DI GIORGIA MELONI
“Ci tenevo a esserci per ringraziare Francesco Acquaroli per questa straordinaria vittoria che strappa un’altra roccaforte. Sono fiera di come ha condotto la campagna elettorale. Non sempre gli avversari sono stati gentili e invece Francesco ha continuato a parlare dei problemi della regione, dei problemi dei marchigiani” sottolinea la presidente di Fratelli d’Italia.
E li elenca i tanti problemi ricordando anche che “abbiamo un parlamento che non rispetta il volere del Paese”. “Abbiamo parlato del ritardo infrastrutturale, della vergogna di una regione che è al centro della nazione, ma che è isolata. E di come si potessero sostenere migliaia di imprese che fanno un pezzo del made in Italy e di come si possa far crescere un marchio di questa regione. Ci sarà più turismo e sviluppo. noi abbiamo parlato dei problemi concreti e alla fine siamo stati per questo ovviamente ripagati”.
I cittadini marchigiani hanno scelto in maniera chiara: “Passeremo i prossimi cinque anni a dedicarli, interamente a loro, lui in prima persona, perché è Francesco Acquaroli il presidente della Regione e non Giorgia Meloni. Noi lo aiuteremo. Ma vi assicuro che manterremo le promesse”.
Il buon governo del centrodestra, per la Meloni, ora arriva nella Regione. “Se i dati che leggiamo non saranno smentiti, potremo dire che Fdi è l’unico partito che cresce in tutta Italia. Oggi sono 15 le regioni governate dal centrodestra e cinque dal centrosinistra. Ribadiamolo, noi siamo sempre più forti, abbiamo sempre più consenso. Il Governo nazionale ne esce indebolito, soprattutto il Movimento 5 Stelle che ha fatto la lista civetta del Pd e viaggia verso una stagione di sostanziale ininfluenza. Stiamo tornando verso un sano bipolarismo tra visioni di verse che si misurano e che i cittadini scelgono. In una nazione normale domani si tornerebbe al voto, dando agli italiani la possibilità di scegliere anche chi debba riformare il Paese. Noi siamo convinti che serva un sistema presidenziale”.
LA GIOIA DI ACQUAROLI
È un fiume in piena, ma il protagonista ora è Acquaroli, l’onorevole che fa la storia: primo presidente di centrodestra dopo 25 anni di monocolore. “Il primo grazie è a Giorgia, che si è spesa per me fin dal 2010, quando sono entrato in consiglio regionale. Ma grazie agli alleati, che mi hanno permesso una campagna elettorale inclusiva che ha cercato le risposte ai problemi da affrontare, a cominciare dal dramma della fuga dei giovani dal territorio”.
Sorride, viene fermato dagli applausi e dalle urla dei suoi: ‘Francesco, Francesco, Francesco’. Ma poi riprende: “Questa è una regione che non riusciva più a far emergere le proprie capacità. Abbiamo perso la forza di credere in noi stessi. E quindi la prima cosa sarà dare il senso di crederci a noi marchigiani. E da domani mattina tuti insieme lavoreremo per una visione comune, inclusiva che dia spazio a tutti i marchigiani, un popolo operoso che attende risposte”.
Lo sa, una sfida impegnativa. Ma come ha detto la Meloni “lo faremo giorno e notte. E lo faremo con chi avrà proposte. E lo faremo cercando di non fermarci. Sappiamo che ci hanno votato i tanti che non avevano mai scelto il centrodestra, ce la metteremo tutta per non tradire la loro fiducia”.
Con classe ringrazia Mangialardi per aver riconosciuto la vittoria. “Questo è un territorio che va ricostruito partendo dall’esempio che la politica può dare, per cui grazie del suo messaggio”. Non chiedetegli però la squadra: “Vogliamo persone legate ai territori, poi vedremo quello che sarà la decisione complessiva. Ma prima aspettiamo i risultati, che dimostrano come impegnandosi si possano raggiungere i risultati, anche quello di protare ancora più persone a votare”.
Francesco Acquaroli è il valore raggiunto, lo ribadisce in conclusione la Meloni: “Da tempo credo che possa fare la differenza in questo territorio. È serio, competente, sa dialogare e ha a cuore il bene di questa terra. Guarda al risultato, non ama la polemica. Francesco è la persona giusta, perché lui sa davvero aprirsi anche all’opposizione. Io vengo considerata una rigida, ma poi il taglio dei parlamentari lo abbiamo votato perché condiviso. E così farà Francesco, è il perfetto esempio del modello che sa parlare per raggiungere. E sono già certa che tra cinque anni sarà riconfermato” conclude quella che si candida, sempre più aa essere la leader di tutto il centrodestra.