FERMO - “Rivoluzione digitale, transizione verde e invecchiamento della popolazione saranno – spiega il segretario Cna Marche Moreno Bordoni - gli elementi centrali del mercato del lavoro tra il 2024 e il 2028. Serviranno nuove figure professionali legate all’intelligenza artificiale e alle energie rinnovabili”.
L’associazione di categoria ha rielaborato i dati del sistema Excelsior andando a profilare il sistema economico da qui al 2028. “Le Marche – prosegue Bordoni - avranno un fabbisogno occupazionale complessivo di 84.500 mila unità di cui 78 mila lavoratori che andranno a sostituire quelli in uscita e 6.500 nuovi ingressi che amplieranno il totale degli occupati marchigiani”.
Emerge la necessità di figure sempre più tecniche: serviranno 14.900 tecnici, 10mila impiegati, 16.400 addetti qualificati nel commercio e nei servizi, 13.900 operai e 5.600 conduttori di impianti.
“Le Marche son di fronte a una sicura crescita occupazionale. Ma devono affrontare le sfide, inclusa quella del ricambio generazionale. L’invecchiamento della popolazione creerà nuovi mercati e nuovi posti di lavoro nei servizi culturali, turistici, immobiliari e assicurativi. Di fronte a questo scenario occorre che istituzioni, scuole e imprese si muovano per tempo al fine di creare le figure professionali richieste”.
Almeno 28mia posti sono destinati a chi ha conseguito una formazione più alta: laurea, Its o Afam. Poi ci sono i 23.300 diplomati al professionale, i 3600 con diploma liceale, i 9300 con licenza media. Il tema della formazione resta centrale, lo sa bene Paolo Silenzi, che la Cna regionale la presiede, e si muove sui tavoli dell’ITS e della regione per creare i percorsi più funzionali, considerando che il 52% delle qualifiche richieste non si trovano.
“I settori più complicati sono le filiere della moda e del legno arredo. È indispensabile favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro con uno sforzo congiunto di Regione, Università. ITS, istituti professionali, Centri per l’impiego e associazioni di categoria. Abbiamo cinque anni per lavorarci. Cerchiamo di non sprecarli” conclude Bordoni.
r.vit.