FERMO – Anche nelle Marche si guarisce, o almeno si migliora, dal Coronavirus. Sono stati dimessi dall'ospedale di Torrette ad Ancona i primi due pazienti affetti dal temibile virus arrivato dall’Oriente. Ma la situazione non migliora e i casi aumentano. Per cui il Governo ha inserito la provincia di Pesaro e Urbino nella zona rossa. “Si potrà uscire o entrare solo per gravi motivi o necessità inderogabili di lavoro”.
Il divieto di ingresso e di uscita è stato esteso a tutta la Lombardia e ad altre 11 province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria. L'invito è di stare il più possibile a casa e di seguire le indicazioni preventive, limitando i contatti sociali. E questo fino al 3 aprile.
Solo poche ore prima la notizia sui due pazienti che faceva ben sperare: “Entrambi hanno superato la fase acuta della malattia e presentano condizioni cliniche e psicologiche perfettamente compatibili la prosecuzione della convalescenza in ambito domiciliare. Sia i pazienti che i familiari sono stati adeguatamente istruiti sui comportamenti di sicurezza da adottare. Da questo momento in poi i pazienti saranno monitorati dai servizi territoriali competenti” sottolinea Luca Ceriscioli.
“In entrambi i casi - spiega il prof. Marcello Tavio, direttore della struttura complessa di malattie infettive Ospedali Riuniti di Ancona e presidente della Società Scientifica italiana malattie infettive - non c'è stato bisogno di terapia di supporto degli organi vitali, ma di sola terapia medica e monitoraggio; a conferma del fatto che i soggetti senza comorbosità presentano un andamento molto più lineare e favorevole rispetto a soggetti anziani e/o defedati”.