di Raffaele Vitali
FERMO – Vince il francese Warren Barguil la quinta tappa della Tirreno-Adriatico, la Sefro-Fermo, di 155 chilometri dopo una lunga fuga che l’ha portato a tagliare il traguardo sul Girfalco dopo aver attraversato a tutta velocità piazza del Popolo. Ma vince Fermo, e il territorio, per quanto fatto vedere in televisione dalla Rai. “La promozione che porta questa manifestazioni è difficilmente eguagliabile, siamo stai collegati per circa un’ora sul nostro centro storico e territorio”.
Barguil ha portato a termine con successo una fuga organizzata insieme con una decina di colleghi e che ha vivacizzato la frazione odierna. Il plotoncino ha anche raggiunto un vantaggio di quattro minuti sul gruppo, che si è mosso come sempre nel finale guidato dalla squadra di Pogacar, visto che uno dei fuggitivi, il francese Benjamin Thomas, avrebbe potuto sfilare la maglia azzurra allo sloveno.
Questi ha dovuto anche reagire ad un improvviso affondo di Evenepoel, mettendosi alla sua ruota senza fatica insieme con l'altrettanto pronto Vingegaard. Nella foga dell'azione, traditi dalla mancanza di segnali ad un bivio, i tre hanno preso la direzione sbagliata e l'ultimo ad accorgersene è stato il belga, che era davanti agli altri, e ha perso qualche secondo in più per fare dietrofront. È stato un piccolo regalo per Pogacar ma molto grande per Barguil che ha chiuso davanti al belga Xandro Meurisse e l'italiano Simone Velasco.
Il vincitore, sul podio, ha poi passato la grande bottiglia di spumante al comagno di squadra che l’ha aiutato ad arrivare in fondo. Leader della corsa resta lo sloveno Tadej Pogacar, che è arrivato con trenta secondi di ritardo. Per lui maglia azzurra, bianca e ciclamino.
È stata una bella corsa, con le persone stipate in cima alla strada Calderaro, la salita più dura della tappa, anche se il vero gran premio della montagna è stato quello di Monte Urano. Peccato che quel traguardo intermedio non sia stato ripreso dalla rai che si è collegata in grande ritardo rispetto al previsto.
“In tempo perfetto però – riprende il sindaco Paolo Calcinaro, affiancato da assessori, sindaci (Ubaldi e Ortenzi) ed esponenti regionali come Marinangeli - per coprire tutto il tragitto dei muri di Fermo. E non solo”. Non solo, esatto. Ma c’è un motivo se le immagini della Rai sono state così belle. Nulla è stato dimenticato, dal mare alla collina, dai dettagli delle frazioni come Capodarco alle bellezze architettoniche. “Ieri sera a cena con i telecronisti, poi questa mattina un confronto con il regista e i commentatori esteri a cui ho fornito varie particolarità e le brochure. Insomma, abbiamo fatto il possibile per sfruttar e ogni dettaglio”.
Sulla corsa, non c’è dubbio: Pogacar vincerà. “Ma sono stato felice che abbia vinto oggi un corridore partito da lontano, non sempre i più forti arrivano primi nel ciclismo”. Il percorso di Fermo, dopo il 2017, è ormai rodato: “Abbiamo cambiato Reputolo con Calderaro e aggiunto il passaggio sulla costa per far capire che Fermo è salite, muri e centro storico, ma anche un bellissimo litorale a 5 km unito a Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio. È staio tutto studiato per la promozione”.
Non è mancata qualche coda e polemica, come sempre quando ci sono grandi eventi. Ma tutto è rimasto sotto controllo, come conferma la prefetta Vincenza Filippi: “Ragioniamo sempre per evitare gli scenari peggiori durante i comitati. E lo faremo anche con Jovanotti e Blanco. Chiediamo grande impegno agli amministratori locali, ma se questo è il risultato significa che lavoriamo bene”.