MONTERUBBIANO – Voleva passare i prossimi anni leggendo i suoi libri, scrivendo, riprendendosi un po’ di quel tempo che aveva dato agli altri. Da insegnante prima, da sindaca poi. E invece, il cuore di Maria Teresa Mircoli si è fermato prima. Aveva da poco compiuto 75 anni, aveva terminato il suo mandato alla guida di Monterubbiano, il suo paese, anche se per molti era ‘una di Fermo’.
È morta a casa, un arresto cardiaco, era sola col marito e ogni soccorso era stato inutile. Lei, battagliera più di ogni altra, avrebbe voluto lottare, resistere, rialzarsi. Una donna di polso, ex pagella d’oro, laurea in lettere, ruoli di coordinamento dentro la scuola e poi quella voglia di guidare Monterubbiano. Dopo Nella Brambatti, un’altra figura della politica che verrà ricordata, nel bene e nel male, per la sua capacità, la sua decisione nel fare le cose.
Una giornata nera per Monterubbiano, considerando che poche ore prima se ne era andata Paola Pierangelini, la storica pediatra, simbolo della dolcezza, dell’assistenza, dell’amore verso l’altro ma anche della passione per la storia e i costumi delle rievocazioni, Servigliano in primis.
Due figure diverse quanto importanti per la comunità, due vuoti improvvisi non facili da colmare nella città che più di altre sa valorizzare le donne, a cominciare dalla sindaca Meri Marziali, che con la Mircoli ha poco condiviso dal punto di vista amministrativo, ma di cui non potrà che riconoscere il piglio condottiero. Quello che pieno di umanità ha portato invece con sé la dottoressa.
Raffaele Vitali