di Raffaele Vitali
FERMO – Essere sindaco è già un onore, esserlo per la seconda volta, con due terzi dei cittadini che ti scelgono qualcosa di unico. Lo sa bene Paolo Calcinaro, che è arrivato in piazza sorridente di prima mattina girovagando con quel mix di irrequietezza, soddisfazione, attesa e senso di responsabilità. Questo è Paolo Calcinaro, un condensato di fermanità che guarda fuori dalla piazza. E questo forse non hanno colto i suoi avversari, impegnati a presentarlo come un civico di destra che trascura le periferie. E invece proprio dai quartieri è arrivato il, messaggio più forte.
E non si dica che è per il campetto di San Michele o l’asfalto di via Diaz, non sono dieci giorni che cambiano la percezione del sindaco. Che ora avrà aa disposizione un consiglio comunale con 23 consiglieri di maggioranza (9 Piazza pulita-26,12, 5 La città che vogliamo- 15,61, 5 Non mi Fermo- 13,65%, 2 Fermo Forte 7,75%, 2 Fermo si Muove - 7,17%), e 9 di opposizione, di questi 5 Interlenghi (3 Pd -8,16% e 1 Fermo capoluogo - 2,87% oltre al sindaco), tre per Lorenzo Giacobbi e uno per Stefano Fortuna. Nel dettaglio, Calcinaro chiude con 14.314 voti, il 71,41%, Interlenghi 2961 voti per il 14,77%, Giacobbi 2044 per il 10,20% e Stefano Fortuna con 727 voti e il 3,63%.
“Una immedesimazione della città in un percorso amministrativo fatto di vicinanza, concretezza allontanandoci dalle ideologie partitiche” commenta Calcinaro. Ribadendo in maniera chiara che lui civico è e civico resta. Anche se il primo competitor, Renzo Interlenghi, commentando il poco lusinghiero 14% uscito per lui dalle urne, ribadisce: “Complimenti al nuovo leader del centrodestra”.
Il sindaco, come in campagna elettorale, non reagisce e punta sui suoi tre pilastri: “La vicinanza che abbiamo dimostrato in cinque anni, la concretezza di aver affrontato situazioni anche incancrenite da anni e l’esperienza, che per Fermo, una città difficile da conoscere e piena di diversità, è importante”.
Un’intervista, poi di nuovo in sede per controllare l’evoluzione dei numeri. Ed ecco la piazza che lo richiama, pronto a raccontare il suo futuro, con una priorità: “Aprire la nuova scuola entro qualche settimana, dare a oltre 500 ragazzi l’edificio tanto atteso”. Pina piano che passano i minuti arrivano ‘i suoi’ e come cinque anni fa tornano le magliette con scritto “siamo ancora qua”.
Con Calcinaro il futuro è delineato: “Proseguire con il rilancio del turismo, disegnare la città in vista del nuovo ospedale, che avrà bisogno di servizi che significano posti di lavoro, consolidare la vocazione universitaria, sapendo che a breve aprirà un nuovo corso di laurea”.
E tutto questo senza “giochetti politici” e sapendo che se Fratelli d’Italia ha dominato le regionali e lui ha incassato tanti voti qui, questo non significa essere di parte: “Se prendi il 70% dei voti è evidente che peschi ovunque. Guardando il risultato del centrosinistra, più forte nelle regionali rispetto al comune di Fermo, è evidente che lo spirito civico che si è voluto minare, volendomi collocare, è stato invece compreso dai cittadini. Abbiamo pescato trasversalmente come deve essere”.
Ora dopo ora si avvicinano anche gli avversari. Chi fisicamente, chi al telefono. Con Interlenghi non si incrociano per poco, ma ci penserà il consiglio comunale e l’aula di tribunale a farli parlare con calma. Giacobbi si complimenta, ma già pensa alla sua “opposizione costruttiva” che potrebbe ricalcare quella dell’ex forzista Bargoni negli ultimi cinque anni, “ma ne parleremo anche con i vertici del centrodestra regionale”.
Per Fortuna, che alla fine supera la soglia del 3% e sarà in consiglio, il compito del sindaco “sarà quello di mantenere le promesse e di dare un senso alla grande maggioranza di voti che ha preso”.
Parole, sul campo resta la vittoria schiacciante che il sindaco condivide con Francesco Trasatti, lungo l’abbraccio, e con la madre, presenza discreta anche oggi, ma che non può rinunciare a una foto: “So bene cosa significhi, io so cosa dà Paolo alla città”.
Lo sanno anche i cittadini, hanno votato in 20.962, che lo hanno premiato, dimostrando che una Piazza Pulita è una piazza che funziona dove ci si abbraccia e si stappano bottiglie di prosecco, “perché per almeno due giorni staccherò e mi riprenderà da un settembre durissimo dove prima che da candidato ho lavorato da sindaco”.
LE INTERVISTE A SINDACO E CANDIDATI SCONFITTI
PAOLO CALCINARO
RENZO INTERLENGHI
LORENZO GIACOBBI
STEFANO FORTUNA