di Raffaele Vitali
PORTO SANT’ELPIDIO – Richard Abouzaki, chef stellato e proprietario insieme con il collega amico Ferracuti e un socio esterno del nuovo ristorante dentro il Gigli di Porto Sant’Elpidio, come procedono i lavori?
“Controluce è sempre più vicino ad aprire le sue porte. I lavori stanno andando bene, hanno preso il binario giusto. Ogni giorno ingegneri e architetti si muovono all’interno insieme con gli operai”.
La sua voce è squillante, non trapela stanchezza. Quando sarete operativi?
“Apriremo i primi di dicembre, questo grazie a un team fidato che sa esattamente come si lavora con me. Un gruppo di lavoro che ha operato nei nostri altri locali, da Retroscena a Opera”.
Come sta crescendo Controluce?
“Sappiamo cosa deve diventare: un locale importante, come il grande investimento (400mila euro, ndr) che è stato fatto, qualcosa di unico anche per Porto Sant’Elpidio per un’attività di questo tipo. Creeremo qualcosa di bello, di popolare, un luogo che piacerà alla gente. Ci saranno specchi e colori caldi, di certo il rosso teatro. Una pizzeria con cocktail bar da vivere in più momenti della giornata”.
Abouzaki, state cercando anche personale?
“Parte dello staff è pronto, ma ci servono altri elementi della squadra. Per cui invito, chi vuole, a candidarsi, a mandare il suo curriculum a careers@controlucepizzeria.com e lo valuteremo”.
I prossimi step?
“A fine ottobre cucina e forno, tutto su misura. E quando costruisci su misura diventa speciale, è solo per noi. Poi a novembre prepariamo la sala. Una decina di giorni di rodaggio e prove, infine l’attesa apertura”.
Regalo di Natale per la città?
“Sarà un grande Natale per tutti. E quando ci arrivi lavorando con chi ti conosce è tutto più facile”.
Ma ogni tanto riflette su quanto avete costruito lei e Ferracuti?
“Vivo un periodo intensissimo della mia vita. Un atro locale, sembra quasi incredibile. Pochi giorni fa ero parte di una giuria tecnica a un concorso gastronomico e una critica mi ha detto ‘avete fatto così tanto in poco tempo. E tutto voi, siete un unicum’. Ecco, sentirselo dire da qualcuno che sta lontano da qua, a centinaia di chilometri di distanza, fa riflettere e dà ancora più carica”. (nella foto Abouzaki con un fornitore e gli architetti Alessandro De Angelis e Roberto Sargo)