di Raffaele Vitali
ALTIDONA/CAMPOFILONE – Dietro le grandi vetrate lungo la statale a Marina di Altidona, qualche gradino sopra un grande negozio di immobili, si trova Axylog. Dentro, un pool di cervelli guidato da Fabrizio Petrini e Giuseppe Zazzetti. Informatici, ingegneri e quanto altro possa servire a tenere accesa la torre di controllo predittiva della supply chain di aziende e multinazionali. Perché questo si fa dal piccolo comune che ha messo insieme la capacità imprenditoriale dei due cittadini partiti da Campofilone, dove resta la sede legale. “Siamo una piccola comunità, ma questa azienda è la riprova che se si lavora in un ambiente ottimale le idee trovano sempre la strada giusta. E solo qui si guarda il mare da una finestra, la montagna dall’altra” chiosa il sindaco Gabriele Cannella.
Ma cosa fa davvero Axylog e perché è stata scelta dalla Camera di Commercio di Dubai per parlare al mondo dell’economia durante un meeting internazionale dell’Expo? “Siamo una Pmi innovativa. Sviluppiamo sistemi a supporto della logistica e siamo sul mercato già da qualche anno”. Una ascesa velocissima per i due soci, Fabrizio Petrini e Giuseppe Zazzetti, il primo ha portato esperienza nel campo della logistica e tecnologia, l’altro l’informatica. “Abbiamo creato una piattaforma cloud per logistica di aziende medio grandi, serviamo Gdo e operatori di consegna. E poi ci rivolgiamo ad aziende di produzione, da Unilever e Nestlé, Findus, Fileni per fare solo qualche nome”.
Per loro la pandemia è stato un periodo di crescita, la logistica è stata fondamentale per le aziende, segnate da continui blocchi e dallo sviluppo delle consegne last mile. “Anche grazie alla Regione Marche, abbiamo presentato un progetto a sostegno dell’attività dello sviluppo del sistema a supporto di logistica, in tema green. Abbiamo vinto il bando per l’innovazione e questo ci ha aperto le porte anche di Dubai dove presenteremo il progetto, dopo essere stati selezionati dalla Camera di Commercio di Dubai insieme con altre due realtà italiane. Terremo – ribadiscono i due imprenditori, - uno speech il 3 novembre in un panel dedicato allo sviluppo green”.
Axylog ha saputo inserirsi in un mercato in grande sviluppo” perché c’è la sensibilità ambientale, in particolare nelle multinazionali che vogliono ridurre la produzione di Co2”. Normalmente le aziende pianificano i trasporti e poi fanno un consuntivo, scegliendo ad esempio i mezzi in base alla categoria. Con noi – riprendono – tutto questo migliora – perché noi abbiamo un interfaccia con il ministero dei Trasporti e proponiamo le flotte già green e una ottimizzazione dei percorsi. Oggi, i sistemi base, utilizzano targa e classe energetica per le analisi, noi, invece, siamo anche collegati ai sistemi satellitari italiani. Quindi conosciamo ogni percorso, quindi siamo in grado di calcolare ogni tipologia di consumo”.
L’uso dei dati è il futuro per molte aziende, ma per Axylog è il presente. “Supply change visibility è il servizio. Se Dhl Express ci affida il monitoraggio di 600 mezzi al giorno, è per capire ogni movimento dal magazzino alla consegna”.
Per fare tutto questo, investimenti continui in capitale umano: tra di noi chi è laureato in matematica, fisica o informatica. Cinque i dipendenti diretti, dieci quelli che gravitano nel mondo multimediale. “Perché non siamo andati a Milano? Questo luogo è unico, comodo e bello. Non serve la metropoli. Abbiamo clienti che non abbiamo mai incontrato fisicamente, anche spagnoli. Per una attività come la nostra quello che conta è dentro l’ufficio. Che deve crescere e per questo cerchiamo sempre figure, possibilmente della zona, perché ci piace l’idea di creare un polo tecnologico con menti locali. Chiaro che per alcuni servizi ci serviamo di società specializzate che si trovano a Milano o altrove”. E poi, riprende il sindaco “chi si occupa di green non può che lavorare in un posto come questo”.
La nuova sfida, che passa per Dubai, è la crescita commerciale “perché abbiamo capito che siamo molto bravi in tecnologia ma dobbiamo migliorare nel mostrarci al mondo”. I feedback li danno i clienti, ma c’è sempre la questione dimensione. “Per questo da expo ci aspettiamo un importante ritorno di immagine internazionale. Quando competiamo in gare europee siamo penalizzati dalla dimensione, eppure in Italia lavoriamo con i colossi. E questo ci fa crescere, una media del 20% annuo con il fatturato che ha superato i 350mila euro”.
Una crescita logica “perché per anni le imprese hanno sottovalutato la logistica. Ma il ‘just in time’ ha aperto un mondo e tutti hanno capito che se non sono in grado di consegnare bene, velocemente e green perdono mercato”. Axylog è questo, una risposta alla necessità e uno sguardo sempre aperto al futuro.
@raffaelevitali